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Fragola della Basilicata Igp - Domanda di registrazione e disciplinare di produzione

Pubblicato da disciplinare
fragola della Basilicata

Domanda di registrazione dell'indicazione geografica protetta Fragola della Basilicata e  pubblicazione del disciplinare di produzione

MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITA' ALIMENTARE E DELLE FORESTE
COMUNICATO 

Domanda di registrazione dell'indicazione geografica protetta «Fragola della Basilicata» e  pubblicazione del disciplinare di produzione. (24A02253)

(GU n.105 del 7-5-2024)
 
 


Il Ministero dell'agricoltura, della sovranita' alimentare e
delle foreste, esaminata la domanda intesa ad ottenere la
registrazione della denominazione «Fragola della Basilicata» come
indicazione geografica protetta, ai sensi del regolamento (UE) n.
1151/2012 del Parlamento e del Consiglio del 21 novembre 2012,
presentata dal Comitato promotore della «Fragola della Basilicata»,
acquisito il parere favorevole della Regione Basilicata e a seguito
della riunione di pubblico accertamento tenutasi a Matera in data 9
aprile 2024, provvede come previsto dall'art. 9, comma 1, del decreto
ministeriale 14 ottobre 2013, alla pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana del disciplinare di produzione
affinche' ogni persona fisica o giuridica avente un interesse
legittimo e residente sul territorio nazionale possa fare opposizione
alla domanda di registrazione.
Le eventuali opposizioni, adeguatamente motivate, relative alla
domanda di registrazione, dovranno pervenire al Ministero
dell'agricoltura, della sovranita' alimentare e delle foreste -
Dipartimento delle politiche competitive, della qualita'
agroalimentare, della pesca e dell'ippica - Direzione generale per la
promozione della qualita' agroalimentare- PQA IV - via XX Settembre
n. 20 - 00187 Roma - entro e non oltre trenta giorni dalla data di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del
presente disciplinare di produzione, dalle sole persone fisiche o
giuridiche aventi un interesse legittimo e residenti sul territorio
nazionale.
Dette opposizioni sono ricevibili se pervengono al Ministero nei
tempi sopra esposti, pena irricevibilita' nonche', se con adeguata
documentazione, dimostrano la mancata osservanza delle condizioni di
cui all'art. 5 e all'art. 7, paragrafo 1 del regolamento (UE) n.
1151/2012; dimostrano che la registrazione del nome proposto e'
contraria all'art. 6, paragrafo 2, 3 o 4 del regolamento (UE) n.
1151/2012; dimostra che la registrazione del nome proposto danneggia
l'esistenza di un nome omonimo o parzialmente omonimo o di un
marchio, oppure l'esistenza di prodotti che si trovano legalmente sul
mercato da almeno cinque anni prima della data di pubblicazione di
cui all'art. 50, paragrafo 2, lettera a) del regolamento (UE) n.
1151/2012; forniscono elementi sulla cui base si puo' concludere che
il nome di cui si chiede la registrazione e' un termine generico.
Il Ministero, ove le ritenesse ricevibili, seguira' la procedura
prevista dal decreto ministeriale n. 12511 del 14 ottobre 2013,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 251
del 25 ottobre 2013, prima dell'eventuale trasmissione della suddetta
domanda di registrazione alla Commissione europea.
Decorso tale termine, in assenza delle suddette opposizioni o
dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta domanda sara'
notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 49 del
regolamento (UE) n. 1151/2012, ai competenti organi comunitari.

Allegato

Disciplinare di produzione Fragola della Basilicata IGP Indicazione Geografica Protetta

Art. 1.

Denominazione

L'indicazione geografica protetta «Fragola della Basilicata» e'
riservata ai frutti che rispondono alle condizioni ed ai requisiti
stabiliti nel presente disciplinare di produzione.

Art. 2.

Caratteristiche del prodotto

L'indicazione geografica protetta «Fragola della Basilicata»
designa i frutti della fragola coltivata (Fragaria x ananassa), del
genere Fragaria, famiglia delle Rosaceae, ed e' riservata ai frutti
di fragola derivanti da coltivazioni effettuate nella zona geografica
delimitata dal presente disciplinare, distinta per una produzione a
partire da novembre fino a tutto giugno, di un'ampia gamma di
varieta' di seguito indicate:
Sabrosa, Inspire, NSG 203, NSG 465, NSG 207, Sabrina, Melissa,
Marisol, Flavia, Ardea, Arvem, Elide, Flaminia, Koine', Ligea,
Limvalnera, Marielouise, Medi', Nabila, Partenope, Primavera, Red
Sayra, Red Samantha, Red Shaida, Red Sara, Renewal, Pajaro, Tudla,
Thetis.
Caratteristiche dei frutti
forma conico allungata
colore rosso chiaro, intenso, brillante
Caratteristiche qualitative
sapore naturalmente dolce e fruttato
frutti provvisti di calice
gradi brix non inferiori a 7,5°
acidita' titolabile non superiore a 9 meq/100 g;
Consistenza non inferiore 550 g/cmq.
Calibro
I frutti destinati al consumo fresco devono avere un calibro
minimo di 25 mm
Caratteristiche sanitarie ed estetiche dei frutti:
integri e senza danni
puliti, privi di sostanze estranee visibili
sani, esenti da marciumi e da residui visibili di prodotti
fitosanitari
esenti da parassiti.
Alle caratteristiche del prodotto possono essere applicate le
tolleranze di qualita' e di calibro previste dalla Norma di
commercializzazione vigente (Reg. UE 543/2011, 428/2019).

Art. 3.

Zona di produzione

La zona di produzione della indicazione geografica protetta
«Fragola della Basilicata» comprende il territorio amministrativo dei
seguenti comuni: Bernalda, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova
Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico, Tursi.

Art. 4.

Prova dell'origine

Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata
documentando per ognuna il prodotto in entrata e in uscita. La
tracciabilita' del prodotto e' garantita attraverso l'iscrizione in
appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, dei
produttori e dei confezionatori, (e dalla tenuta dei registri di
produzione e condizionamento). Tutte le persone, fisiche e
giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, saranno assoggettate alla
struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di
produzione e dal relativo piano di controllo.

Art. 5.

Metodo di ottenimento

Possono fregiarsi della denominazione «Fragola della Basilicata»
le produzioni ottenute con tecniche di coltivazione ordinarie. La
coltivazione avviene sia in coltura protetta sia in pieno campo, in
suolo e fuori suolo.
Le piante devono rispettare i requisiti relativi alla
certificazione fitosanitaria e genetica del materiale di
propagazione. Si possono utilizzare le tipologie di pianta a radice
nuda/pianta fresca, cima radicata e frigoconservata.
I sesti di impianto devono essere quelli ordinariamente adottati
atti a mantenere un perfetto equilibrio e sviluppo della pianta oltre
ad una normale areazione e soleggiamento della stessa. La densita' di
piante e' variabile fino a un massimo di 80.000 piante/ha in pieno
campo e serra-tunnel serra, e 150.000 piante/ha nel fuori suolo. La
produzione unitaria massima consentita di «Fragola della Basilicata»
e' fissata in quintali 500 per ettaro in pieno campo e serra tunnel e
in quintali 1000 per ettaro per la coltivazione in fuori suolo.
Gestione del suolo
Nella gestione del suolo si assicura un equilibrio pedologico
volto a salvaguardare la fertilita' del suolo adeguata per la
coltivazione.
Irrigazione
L'irrigazione deve essere effettuata in maniera localizzata
tramite ali gocciolanti disposte sotto la pacciamatura; l'apporto di
acqua variera' in base alle condizioni climatiche ed alla fase
fenologica della coltura.
Controllo delle infestanti
Il controllo delle infestanti viene assicurato grazie all'uso
della pacciamatura ed e' ammesso anche il diserbo tra le file.
Difesa fitosanitaria
La difesa fitosanitaria viene condotta secondo le metodologie
previste dalla Produzione integrata obbligatoria per il controllo di
patogeni e parassiti (direttiva europea 2009/128/CE).
Raccolta
Il periodo di raccolta della «Fragola della Basilicata» e'
compreso tra il mese di novembre e quello di giugno. Nella raccolta
si selezionano i frutti che presentano uno stadio di maturazione
omogeneo e rispettano le caratteristiche dei frutti e qualitative di
cui all'art. 2, previste per la commercializzazione. La raccolta deve
essere effettuata manualmente e i frutti devono essere provvisti di
calice.
Le tecniche di coltivazione in suolo e fuori suolo, come la
gestione della fertilizzazione, del controllo dei parassiti e
patogeni, le tecniche di forzatura, sono le medesime, l'unica
differenza sta nell'uso del substrato colturale; in coltura fuori
suolo si possono utilizzare i seguenti substrati:
fibra di cocco;
lana di roccia;
perlite.
La coltivazione protetta (serra, tunnel serra) rispetto al pieno
campo prevede la stessa gestione tranne che per la copertura delle
strutture con film plastici.
Conservazione
E' ammesso l'utilizzo di celle frigorifere per la
frigo-conservazione di massimo tre giorni.

Art. 6.

Legame con l'ambiente geografico

Reputazione del nome
L'indicazione geografica protetta «Fragola della Basilicata» si
basa sulla storica reputazione costruita sulla qualita' del prodotto,
una qualita' dovuta a fattori specifici della zona geografica che
favoriscono la coltivazione della fragola: pedologici e climatici,
agronomici, sociali, culturali ed economici. Tali fattori agiscono in
connessione tra loro ed hanno determinato la notorieta' del prodotto
rispetto al luogo, tanto da identificarlo con il nome «della
Basilicata».
Sperimentata nella coltivazione in aree di tutta la regione note
gia' nei secoli passati per la raccolta e il consumo di fragole (il
Vulture melfese, il Venosino, l'alta Val d'Agri, il Lagonegrese, il
Metapontino), la «Fragola della Basilicata», nell'area delimitata
trova quella piu' idonea alla sua coltivazione. Questo e' dimostrato
dai dati sperimentali derivanti dal Progetto pluriennale finalizzato
MiPAAF-regioni Liste di orientamento varietale dei fruttiferi e per
la Fragola, avviato nel 1993 conclusosi nel 2015. Il Progetto ha
pubblicato gli esiti delle analisi comparative in Monografia Fragola,
a cura di W. Faedi et al., Roma, MiPAAF-CRA) nel 2009 e MiPAAF-CREA
(ex CRA) nel 2015, in cui si riportava il comportamento delle
varieta' nei diversi areali sperimentali. In questi lavori emerge che
le fragole prodotte nell'area delimitata risultano superiori per
consistenza, gradi Brix e minore acidita' rispetto ad altri areali di
coltivazione meridionali.
Il riconoscimento dato nel tempo a caratteristiche e qualita'
della «Fragola della Basilicata», determinate dalle condizioni
pedoclimatiche e ambientali e dall'esperienza maturata dai
coltivatori nella sua produzione (da cui, anche di recente, nel 2016,
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/
agronomia/2016/04/12/fragolea-20-per-la-produzione-in-basilicata/4831
2 e nel 2019,
https://www.farodiroma.it/agricoltura-italiana-grande-varieta-della-p
roduzione-e-alta-tecnologia/), ha portato alla costruzione di solidi
rapporti con i consumatori, che della «Fragola della Basilicata»
apprezzano le particolari qualita' distintive (forma, colore,
consistenza, sapore naturalmente dolce e fruttato accompagnato a una
bassa acidita') e in sede di acquisto ne riconoscono il maggiore
prezzo rispetto a fragole di altra provenienza (fonti: Ortomercato di
Milano; Veronamercato S.p.a. - Consultazione listini).
Il clima mite anche nella stagione invernale (temperature medie
di 10,5 °C e minime di 1,3 °C, che raramente si attestano al di sotto
di 0°C), gli scarsi sbalzi termici e una piovosita' media di circa
550 mm, distribuiti nei periodi autunno-vernini, accompagnate dalla
quantita' di radiazione solare annua che risulta tra le piu' elevate
d'Europa, favoriscono un adeguato sviluppo vegeto-produttivo della
fragola, determinando produzioni costanti nel tempo, da novembre a
giugno, senza eccessivi carichi ed esaltando le caratteristiche
qualitative e al consumo.
La lunga esperienza accumulata dagli agricoltori nella
coltivazione della fragola ha permesso di valorizzare al meglio il
rapporto vocazione territoriale/potenzialita' delle diverse varieta',
connubio fondamentale per l'ottenimento di frutti di qualita'.
L'assortimento varietale della «Fragola della Basilicata» di cui
all'art. 2 e' ampio e deriva dalla sintesi equilibrata operata dai
produttori fra la capacita' di adattamento all'ambiente ed il
gradimento suscitato nel consumatore, ovvero la consolidata e
riuscita combinazione fra questa fragola, l'ambiente e le risorse
umane esistenti.
Tutt'oggi la produzione fragolicola dell'area delimitata e'
sinonimo di bonta' e dolcezza e cio' rende il frutto particolarmente
noto ai consumatori anche nei punti vendita della Grande
distribuzione organizzata, dove il prodotto e' riconosciuto perche'
venduto utilizzando la denominazione «Fragola della Basilicata», con
la quale si identifica la produzione dell'area indicata nel
precedente art. 3.
Riferimenti storici
Dal punto di vista storico la coltura e la raccolta della
«Fragola della Basilicata» si fondano e racchiudono fattori culturali
(definizione di areali privilegiati in eta' greco-romana a cominciare
proprio dal Metapontino, ossia la fascia costiera della Basilicata
sul Mare Ionio), tradizionali (la fragola nell'alimentazione locale e
nella farmacopea) e sperimentali (l'introduzione della coltura nei
territori regionali richiamati dalla tradizione), oltre che sociali
(l'attrattiva delle aree di produzione su comunita' distanti da esse,
pur sempre entro i confini regionali, ma coinvolte nella raccolta).
La facile deperibilita' ne sconsiglia all'inizio la
commercializzazione su lunghe distanze ma il favore accordato al
frutto, si accompagna alla sua diffusione
Sulla costa ionica la coltivazione della fragola prende un deciso
avvio intorno al 1961. La provenienza dei lavoranti stagionali da
diversi paesi della Basilicata dell'interno, dove localmente e a uso
domestico si e' praticata anche la raccolta della fragola selvatica
come nel Lagonegrese, e la sperimentazione condotta a Venosa, a Villa
d'Agri (Marsicovetere) e poi a Rotonda (PZ), a Valsinni e nei comuni
della costa ionica, da Bernalda a Nova Siri (MT), ossia l'area
geografica del Metapontino, portano nel 1969 l'Ufficio provinciale
dell'agricoltura di Matera a introdurre nel linguaggio comune la
denominazione di «Fragola della Basilicata».
Questa scelta riconosce la cultura e la tradizione racchiuse
nella denominazione e le sovrappone alla sperimentazione in atto nei
territori indicati proprio dalla tradizione, distribuiti fra le
Province di Potenza e di Matera (distinte solo a partire dal 1927),
esaltando le migliori condizioni climatico- ambientali e la qualita'
dei suoli piu' indicata alla produzione della fragola.
Eventi e ricette
Dal 1998, a partire dal quale la dicitura «Fragola della
Basilicata» compare nelle fatturazioni, ad oggi si sono moltiplicate
le occasioni e gli eventi dedicati ad essa (Giornate FAI di
Primavera; Fragola della Basilicata - Party). L'apprezzamento nei
trasformati e' testimoniato da ricette dolciarie presenti sul web,
come riportato nei siti, essendo la «Fragola della Basilicata» stata
usata per confezionare la torta di fragole piu' lunga del mondo
(60,48 m nel 2019 a Scanzano Jonico, MT, e 105,25 m nel 2023 a Muro
Lucano, PZ, battendo entrambe il precedente record francese di m
32,24), oltre al suo impiego in cucina (TV2000), nella produzione di
marmellate (Nonsolobuono-Gruppo Fini; Marco Colzani) note anche in
Polonia, di tavolette di cioccolato con fragole (Marco Colzani), di
ghiaccioli (ricetta di Michela Coppa, influencer) da cui:
Fragole della Basilicata da Scanzano Jonico alla Polonia (spot
pubblicitario, 20 maggio 2013,
https://www.youtube.com/watch?v=OKAMx4nEalY);
TV2000 - Il mio medico: Le proprieta' delle fragole di Scanzano
Jonico (MT) (Il mio medico, programma di TV2000, puntata 10 aprile
2015, https://www.youtube.com/watch?v=IMlW9H34fjs);
La7 - Gustibus: Fragole della Basilicata varieta' Candonga... e
non solo (Gustibus, programma di La7, puntata 26 maggio 2015,
https://www.youtube.com/watch?v=mstUflIffuc);
Riunione del Gruppo di contatto tra produttori di fragole di
Italia, Spagna e Francia (Scanzano Jonico, MT, 2 marzo 2016,
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agronomia/2016/03/04/%20frag
ola-la-basilicata-e-il-maggior-produttore-in-Italia/47790);
Giornate FAI di Primavera: Scanzano Jonico, Il tunnel delle
fragole (Luogo FAI, Scanzano Jonico, MT, 16 marzo 2023,
https://fondoambiente.it/luoghi/il-tunnel-delle-fragole?gfp);
Fragola della Basilicata - Party, evento annuale (Policoro, MT,
https://www.italiafruit.net/un-party-dedicato-alla-fragola-della-basi
licata);
Fragola & Berries, evento biennale (Policoro, MT,
https://www.myfruit.it/eventi-fiere/2022/04/fragole-della-basilicata-
la-strategia-della-filiera.html);
Campo Demo Fragola 2023 (Scanzano Jonico, MT, 28 aprile 2023,
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/difesa-e-diserbo/2023/05/08/
fragola-la-botrite-si-tiene-a-bada-grazie-al-biocontrollo/79072);
La torta alle fragole piu' lunga del mondo e' lucana: 60,48 metri
(Scanzano Jonico, MT, 2 maggio 2019,
Il Messaggero,
https://www.ilmessaggero.it/alimentazione/la_torta_piu_lunga_mondo_lu
cana%20_60_48_metri- 4464971.html);
Record a Muro Lucano: ecco la torta di fragole piu' lunga del
mondo (Muro Lucano, 6 maggio 2023, La Gazzetta del Mezzogiorno,
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/1397317/recor
d-a-muro-lucano-ecco-la-torta-di-fragole-piu-lunga-del-mondo.html);
Crostata con crema pasticciera e confettura extra fragola
varieta' «Candonga» della Basilicata... (In cucina con Patty,
https://blog.giallozafferano.it/incucinaconpatty/crostata-con-crema-p
asticciera-e-confettura-extra-fragola-varieta-candonga-della-basilica
ta-azienda-matteini-food/);

Art. 7.

Controlli

La verifica del rispetto del disciplinare dell'IGP «Fragola della
Basilicata», come richiesto dall'art. 37 del reg. UE n. 1151/12, e'
effettuata da CCPB srl Viale A. Masini 36 40126 Bologna - Tel. 051
6089811 - Fax 051 254842-mail: ccpb@ccpb.it - pec:
dirccpb@legalmail.it

Art. 8.

Etichettatura e confezionamento
La «Fragola della Basilicata» puo' essere immessa sul mercato
solo con il simbolo europeo dell'indicazione geografica protetta
figurante sulla confezione insieme al logo piu' avanti descritto.
Parimenti sulle confezioni deve figurare, in caratteri chiari,
indelebili e nettamente distinguibili e da ogni altra scritta la
denominazione «Fragola della Basilicata».
Nello spazio immediatamente sottostante deve comparire la
menzione «Indicazione geografica protetta». E' vietata l'aggiunta
alla indicazione di cui al comma precedente di qualsiasi
qualificazione o menzioni diverse da quelle espressamente previste
nel presente disciplinare di produzione ivi compresi gli aggettivi:
Tipo, Fine, Superiore, Selezionato, Scelto, e similari.
E' tuttavia consentito l'utilizzo di indicazioni che facciano
riferimento a nomi, ragioni sociali o marchi privati, purche' non
abbiano significato laudativo e non siano tali da trarre in inganno
l'acquirente; nonche' l'eventuale nome di aziende o di fragoleti dai
quali effettivamente provengono le fragole, tali indicazioni potranno
essere riportate in etichetta con caratteri di altezza e larghezza
non superiori alla meta' di quelli utilizzati per indicare
l'indicazione geografica protetta.
La commercializzazione della «Fragola della Basilicata», ai fini
dell'immissione sul mercato deve essere effettuata utilizzando le
seguenti confezioni:
Cassetta in cartone, legno e/o mdf o altri prodotti
ecocompatibili;
Cestelli in plastica e/o cartone contenenti fino a 1 kg di frutti
(e' richiesta una omogeneita' di peso e di pezzatura dei cestelli
all'interno della confezione; la pezzatura deve essere regolare).
Nel medesimo campo visivo deve comparire nome, ragione sociale ed
indirizzo del produttore nonche' il peso lordo all'origine.
La dizione «Indicazione geografica protetta» puo' essere ripetuta
in altra parte del contenitore o dell'etichetta anche in forma di
acronimo «I.G.P.» Deve inoltre figurare la dizione «Prodotto in
Italia» per le partite destinate all'esportazione.
La proposta grafica del logo nasce da una ricerca sulle tipologie
dei disegni e illustrazioni con cui negli antichi annali botanici era
rappresentata la pianta e il frutto della fragola.
L'intento e' quello di sintetizzare e rileggere in chiave moderna
tratti grafici troppo ricchi di dettagli per il linguaggio grafico
contemporaneo che e' minimale e stilizzato.
L'attenzione si e' concentrata su una veduta inusuale della
fragola, non laterale, non sezionata, bensi' dall'alto. Essa permette
di apprezzare la superficie liscia e lucida del frutto e, al
contempo, nella sua forma circolare, rievoca il sole lucano che tanta
parte fa sulla bonta' della deliziosa fragaria.
Le tonalita' pastello del rosso e del verde sono esaltate dal
dorato degli acheni, a simboleggiarne la preziosita', trattandosi dei
frutti veri e propri.
Al logo e' abbinata una parte testuale contraddistinta dall'uso
del classico «Goldoni Regular», un font tipografico «Serif, delicato
eppure con carattere, che evoca la tradizione consolidata della
produzione della fragola in Basilicata.
Inoltre tecnicamente la scelta di questo font, aggraziato e di
facile lettura, trasmette un senso di fiducia e di sicurezza nei
confronti del lettore.
Le due lettere «F» e «B» sono personalizzate e create con la
composizione di piccole ogive che stilizzano delle foglioline.
I colori adoperati in quadricromia devono rispettare le seguenti
tonalita':
Rosso: M 4%, C 77%, Y 64%, K 0%
Giallo: M 8%, C 25%, Y 66%, K 0%
Verde: M 37%, C 28%, Y 49%, K 5%
Nero: M 62%, C 53%, Y 68%, K 60%
Eventuali ridimensionamenti dell'immagine vanno effettuati
scalando contemporaneamente logo e font perche' restino inalterate le
proporzioni stabilite.

fragola della Basilicata

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