L’Abbacchio Romano IGP è riservata esclusivamente agli agnelli nati, allevati e macellati nel solo territorio della Regione Lazio, che siano in regola con le norme dettate dal presente disciplinare di produzione e identificazione.La nascita, l’allevamento degli agnelli da latte e le operazioni di macellazione dello “Abbacchio Romano” devono avvenire nel razza Sarda e suoi incroci, Comisana e suoi incroci, Sopravvissana e suoi incroci, Massese e suoi incroci, Merinizzata Italiana e suoi incroci.
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La modifica approvata è al Punto 4.4. Prova dell’origine: si richiede di posporre l’apposizione della marca identificativa dell’«Abbacchio Romano» IGP non oltre 20 giorni dalla nascita dell’animale, invece dei 10 giorni.
Tale esigenza nasce dalla necessità di evitare l’insorgere di infezioni al padiglione auricolare che in alcuni casi ha determinato la distruzione della carcassa, con danno economico all’allevatore. Questo fenomeno è stato registrato soprattutto nei periodi caldi.
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Accordata la protezione a titolo transitorio a livello nazionale ai sensi dell'art. 5, comma 6 del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio del 20 marzo 2006, al disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta Abbacchio Romano che recepisce le modifiche richieste dal Consorzio di tutela dell'Abbacchio Romano I.G.P.
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Modifica del disciplinare di produzione della denominazione «Acciughe sotto sale del Mar Ligure» (specie Engraulis encrasicolus L.) registrata in qualita' di indicazione geografica protetta in forza al regolamento (CE) n. 776 del 4 agosto 2008.
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Disciplinare di produzione della IGP Aceto balsamico di Modena, nella stesura risultante, a seguito della pubblicazione del regolamento (UE) 2023/(UE) 2023/512 nella Gazzetta Ufficiale dell'UE - serie L 71 del 9 marzo 2023.
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Iscrizione della denominazione «Aceto Balsamico di Modena», nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette.
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Proposta di modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta Aceto Balsamico di Modena
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L'Aceto balsamico tradizionale di Modena e' ottenuto dal mosto cotto a fuoco diretto e a vaso aperto di uve prodotte da uno o piu' dei vitigni Trebbiano, Occhio di Gatta, Spergola, Berzemino e Lambruschi tradizionalmente coltivati nella provincia di Modena.
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Modifica del disciplinare di produzione della denominazione "Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia" registrata in qualita' di denominazione di origine protetta in forza al Regolamento (CE) n. 813 della Commissione del 17 aprile 2000.
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Numerosissime sono le notizie storiche che riguardano l'"Aceto balsamico tradizionali e di Modena".
Il termine "balsamico" accanto alla parola aceto appare per la prima volta nel 1700, come riportato nel registro delle vendemmie e vendite dei vini per conto delle Cantine segrete ducali per l'anno 1747 (archivio di Stato, Modena). Pur tuttavia, questa tradizione a produrre un aceto balsamico "particolarissimo" in un'area abbastanza ristretta come appunto la provincia di Modena, e' tanto antica da trovare precisa memoria gia' nel 1508 alla corte del duca di Modena, Alfonso I d'Este, marito di Lucrezia Borgia.
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