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Venezia Giulia Igt

Pubblicato da disciplinare

La Igt Venezia Giulia è riservata ai vini bianchi, anche nella tipologia frizzante, rossi, anche nella tipologia frizzante e novello e rosati, anche nella tipologia frizzante.
La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con la indicazione geografica tipica “Venezia Giulia” comprende l’intero territorio amministrativo delle province di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine nella Regione Friuli Venezia Giulia.

La zona geografica delimitata comprende l’intero territorio amministrativo delle provincie di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine nella Regione Friuli Venezia Giulia.
Il Friuli-Venezia Giulia è la regione d'Italia più nord-orientale. Si estende su una superficie di 7.856.
Confina con l'Austria a nord e la Slovenia ad est. A sud si affaccia sul mare Adriatico e ad ovest
confina con la regione Veneto. La regione si estende su una grande varietà di climi e paesaggi dal mite clima mediterraneo, nel sud al clima continentale nel nord alpino. La superficie totale è suddivisa in un 42,5% di montagna alpina a nord, 19,3% è collinare, prevalentemente a sud-est, mentre il restante 38,2% comprende le pianure centrali e costiere.
Morfologicamente la regione può essere suddivisa in quattro aree principali:
La zona montuosa nel nord della regione non interessata alla coltivazione della vite, l'area collinare, che si trova a sud delle montagne e lungo la parte centrale del confine con la Slovenia caratterizzata da suoli composti da suoli flyschoide con prevalenze di marne sulle arenarie, e pianure centrali sono caratterizzati da suoli poveri, aridi e permeabili e la zona costiera che può essere ulteriormente suddiviso in due parti, occidentale e orientale, separate dalla foce del fiume Isonzo. A ovest, la costa è bassa e sabbiosa. A est, la costa e caratterizzata da un profilo roccioso, dove il Carso incontra l'Adriatico, fino a Trieste e Muggia, al confine con la Slovenia.
La cerchia delle Prealpi Giulie, posta a nord della zona collinare costituisce un efficace riparo dai venti freddi di settentrione. Questa cerchia, unitamente alla prossimità della costa adriatica che dista mediamente una quarantina di chilometri, contribuisce a mitigare le escursioni termiche favorendo così l’instaurarsi di un microclima mite e temperato del quale la viticoltura si avvantaggia particolarmente.
Il clima della regione si caratterizza per la presenza di estati calde ma non afose e di inverni freddi e discretamente piovosi. Le temperature medie estive sono di 21,5 – 22,5°C e le medie invernali di circa 4°C.
Le quattro zone che presentano regimi pluviometrici distinti che vanno dai 1.000-1.200 mm della fascia costiera , ai 1200-1800 della fascia delle pianure centrali e collinare, ai 2500-3000 della fascia prealpina.


2) Fattori umani rilevanti per il legame
La coltivazione della vite nel territorio dell’attuale regione Friuli Venezia Giulia è stato fin
dall’antichità protagonista indiscusso fin dall’antichità. In epoca romana il vino Pucino era molto
apprezzato alla corte imperiale di Roma e come narra Tito Livio il Senato inviò ad Aquileia dei coloni per diffondere la coltivazione della vite.
Sotto la dominazione Longobarda di Teodorico prima, e dei suoi successori, la coltivazione della vite godette di un periodo di espansione testimoniato anche da pregevoli reperti archeologici conservati presso il tempietto Longobardo di Cividale del Friuli.
Durante il medievo la ribolla era dono gradito presso le corti europee e successivamente ai luogotenenti della Serenissima Repubblica di Venezia sia presso quelli di area austriaca al soldo dei conti di Gorizia e il vino costituiva merce di scambio e mezzo di pagamento dei tributi o dei debiti.
All’inizio del 1500 la serenissima repubblica dominava il Friuli mentre il potere degli Asburgo si
estendeva sul goriziano e la Venezia Giulia , i veneziani promuovevano il vino prodotto in questi
territori in tutti i suoi domini e lo utilizzava negli scambi commerciali con gli altri paesi europei, questo provocò l’innalzamento dei dazi doganali imposti dallo stato austriaco per l’importazione dei vini nella contea di Gorizia e dei suoi porti, il provvedimento portò aspetti positivi in quanto venne incrementata la produzione locale e aumentarono le superfici investite a vigneto nelle zone sottoposte alla dominazione austriaca.
Con il XIX secolo arrivarono in Friuli le prime viti di pinot grigio, bianco, nero, merlot e sauvignon
grazie al conte de la Tour che aveva sposato la nobile proprietaria di Villa Russiz a Capriva del Friuli che si diffusero in tutto il Friuli, e si arrivò a una base ampelografia che sfiorava le trecento varietà.
Nella seconda metà del XX secolo anche grazie all’ opera di formazione dell’Istituto Sperimentale per la vitivinicoltura di Conegliano, fu attuata una profonda e importante trasformazione dei vigneti e degli impianti di vinificazione che dalla cantina padronale divennero moderni impianti tecnologici affidati a enologi che seppero esaltare le caratteristiche organolettiche dei vini prodotti portando i vini prodotti nel Friuli Venezia Giulia all’eccellenza nazionali ed internazionale soprattutto per quanto riguarda quelli a bacca bianca.
Per quanto concerne l’aspetto strettamente tecnico/produttivo si evidenziano inoltre i seguenti fattori:
- base ampelografica dei vigneti: i vitigni idonei alla produzione del vino in questione sono quelli
tradizionalmente coltivati nell’area di produzione e dei quali è consentita la coltivazione nelle diverse unità amministrative
- forme di allevamento: sono quelle tradizionali della zona: forme a spalliera verticale (Guyot, cordone speronato, ecc.); l’adozione della forma di allevamento è effettuata sia in base alla giacitura del terreno ed all’esigenza di agevolare l’esecuzioni delle operazioni colturali, sia all’obiettivo enologico che il produttore intende perseguire;
- pratiche relative all’elaborazione dei vini: sono quelle tradizionalmente praticate in zona per la
produzione di vini bianchi, rosati e rossi anche delle tipologie frizzante e passito e della tipologia
novello rosso. Tali pratiche rientrano nelle correnti pratiche enologiche previste e disciplinate dal Reg. Ce n. 606/2009.


B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico.
I vini di cui al presente disciplinare di produzione presentano, dal punto di vista analitico ed
organolettico, caratteristiche molto evidenti e peculiari, descritte all’articolo 6, che ne permettono una chiara individuazione e tipicizzazione legata all’ambiente geografico.
In particolare tutti i vini bianchi e rossi presentano caratteristiche chimico-fisiche equilibrate in tutte le tipologie, mentre al sapore e all’odore si riscontrano aromi prevalenti tipici dei vitigni.


C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B).
Si ribadisce tuttavia che il legame casuale tra il luogo ed il prodotto è essenzialmente rappresentato dall’influenza delle condizioni ambientali e naturali della zona di produzione, sulle caratteristiche qualitative delle uve e dei vini derivati.
La millenaria storia vitivinicola della regione, dai Romani, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del vino “Venezia Giulia”
Tali condizioni rappresentano peraltro il presupposto su cui si basa la delimitazione della zona viticola comunitaria (CI-b), definita nell’appendice all’Allegato XI ter del Reg Ce 1234/07, all’interno della quale ricade la zona di produzione dei vini in questione.

VITIGNI

Vitouska B
Verduzzo Trevigiano B
VERDUZZO FRIULANO
Verdiso B
CABERNET SAUVIGNON N.
CABERNET FRANC N.
ANCELLOTTA N.
Glera B, Groppello di Revò, Cividin, Cjanoire, Lagarino, Maor, Paolina, Saint Laurent, Verdealbara.
Glera
GARGANEGA B.
GAMAY N.
FRANCONIA N.
Forgiarin N
Cividin B.
Chardonnay
CARMENERE N.
MULLER THURGAU B.
Moscato Rosa
MOSCATO GIALLO
MERLOT N.
MARZEMINO N.
MANZONI BIANCO B.
MALVASIA ISTRIANA B.
MALVASIA BIANCA LUNGA B.
Malbech N
LAMBRUSCO MAESTRI N.
Tazzelenghe N
Sylvaner Verde B
SEMILLON B.
Sciaglin B
Schioppettino N
SAUVIGNON B.
Ucelut B
TRAMINER AROMATICO
Tocai Friulano B
TERRANO N.
RIESLING ITALICO B.
RIESLING B.
Ribolla Gialla B
Refosco Nostrano N
REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO N.
Raboso Veronese N
Raboso Piave N
PROSECCO B.
PINOT NERO N.
Paolina, Saint Laurent, Verdealbara.
Glera
GARGANEGA B.
GAMAY N.
FRANCONIA N.
Forgiarin N
Cividin B.
Chardonnay
CARMENERE N.
MULLER THURGAU B.
Moscato Rosa
MOSCATO GIALLO
MERLOT N.
MARZEMINO N.
MANZONI BIANCO B.
MALVASIA ISTRIANA B.
MALVASIA BIANCA LUNGA B.
Malbech N
LAMBRUSCO MAESTRI N.
Tazzelenghe N
Sylvaner Verde B
SEMILLON B.
Sciaglin B
Schioppettino N
SAUVIGNON B.
Ucelut B
TRAMINER AROMATICO
Tocai Friulano B
TERRANO N.
RIESLING ITALICO B.
RIESLING B.
Ribolla Gialla B
Refosco Nostrano N
REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO N.
Raboso Veronese N
Raboso Piave N
PROSECCO B.
PINOT NERO N.

 

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