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Sant'Antimo Doc

Pubblicato da disciplinare
Categoria : Disciplinari, Vini, Doc, Dop Argomenti : Sant'Antimo, disciplinare, doc, dop, vino, toscana, siena

Doc Sant’Antimo Rosso : uve dei vitigni a bacca rossa idonei a coltivazione in Toscana.
La Doc Sant’Antimo Bianco è riservata al vino ottenuto dalle uve dei vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana.
La Doc Sant’Antimo Vin Santo è riservata al vino ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi nell’ambito aziendale, la composizione ampelografica appresso specificata: Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga, da soli o congiuntamente, minimo 70%. 
Doc Sant’Antimo Vin Santo Occhio di Pernice: Sangiovese 50-70%,Malvasia nera 30-50%.
La Doc Sant’Antimo Vin Santo e Sant’Antimo Vin Santo Occhio di Pernice prevista menzione riserva.
La Doc Sant’Antimo seguita dalle seguenti specificazioni: “Chardonnay”, “Sauvignon”, “Pinot Grigio”, “Pinot nero”, “Cabernet Sauvignon”, “Merlot”, è riservata ai vini ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti composti dai corrispondenti vitigni per almeno l’85%. 
Il vino rosso DOC “Sant’Antimo” può utilizzare in etichetta la menzione “Novello”, se prodotto
nel rispetto delle vigenti normative per i vini novelli.
La zona di produzione delle uve dei vini DOC “Sant’Antimo” comprende, in provincia di Siena,
la località Sant’Antimo parte del territorio amministrativo del comune di Montalcino.

Fattori naturali rilevanti per il legame
Il territorio di produzione del vino Sant’Antimo, che corrisponde all’area del comune di Montalcino
in provincia di Siena, si trova nella Toscana sud-orientale a 40 chilometri a sud della città di Siena.
Il territorio di produzione, che ha una superficie complessiva di 243,62 chilometri quadrati, è
delimitato dalle valli dei tre fiumi Orcia, Asso e Ombrone, assume una forma quasi quadrata, i cui
lati misurano mediamente 15 chilometri.
L’area così definita si sviluppa in altezza dal livello di circa 120 metri sul livello del mare lungo i
fiumi, fino a circa 650 metri a ridosso del Poggio Civitella che è il punto più alto del territorio.
La collina di Montalcino ha numerosi ambienti pedologici, essendosi formata in ere geologiche
diverse, riconducibili ad arenarie, anche miste a calcari, ad alberese e a galestro, nonché a terreni con granulometrie miste talvolta tendenti al sabbioso, talvolta tendenti all’argilloso.
La collina di Montalcino dista 40 km in linea d'aria dal mare ubicato ad Ovest e circa 100 km dalla
catena appenninica che attraversa l’Italia Centrale, posizionata verso Est. Il clima è mediterraneo, ma comunque tendenzialmente asciutto; ha anche delle connotazioni continentali data la posizione intermedia tra il mare e le montagne dell’Appennino Centrale. Questo è dimostrato dalle medie delle precipitazioni e delle temperature rilevate. Le precipitazioni sono concentrate nei mesi primaverili e autunnali, come avviene nei climi mediterranei e la media annuale delle precipitazioni è di circa 700 millimetri. In inverno, sopra i 400 metri, sono possibili le nevicate. La fascia di media collina non è interessata da nebbie, gelate o brinate tardive, mentre la frequente presenza di vento garantisce le condizioni migliori per lo stato sanitario delle piante. Durante l'intera fase vegetativa le temperature sono prevalentemente miti e con elevato numero di giornate serene, caratteristica ideale ad assicurare una maturazione graduale e completa dei grappoli.


2. Fattori umani rilevanti per il legame
La denominazione trae origine da uno dei monumenti simbolo di Montalcino in provincia di Siena,
l'abbazia romanica di Sant'Antimo, ed è stata voluta dai produttori per valorizzare tutti quei vitigni di qualità che hanno raggiunto gradimento tra i consumatori.
Molte notizie storiche testimoniano la produzione di vini da parte dei Monaci dell’Abbazia di
Santa’Antimo, la quale si trovava sul percorso della via Francigena, sulla quale transitavano molti
pellegrini provenienti dal Nord Europa e diretti verso Roma. Sant’Antimo è stata fondata da Carlo
Magno nel IX secolo e pertanto ha rappresentato da sempre un punto di riferimento per la
produzione agricola e quindi anche vitivinicola del territorio.


B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o
esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico
Il Sant’Antimo ha caratteristiche diverse secondo le varie tipologie prodotte. Le tipologie bianco
hanno colore giallo paglierino, profumi delicati ed intensi e sono pieni ed armonici al gusto. I rossi
hanno colore rosso rubino, profumi fruttati più o meno marcati e sapori pieni, vellutati ed armonici.
Le tipologie Vin Santo hanno colori intensi tendenti all’ambrato, caratteristici profumi derivanti
dalle modalità di produzione e sapore dolce, morbido e vellutato.
In funzione delle tipologie i vini sono da consumare in tempi relativamente brevi, ovvero possono
sopportare periodi di invecchiamento.
Date le numerose tipologie è possibile abbinare il Sant’Antimo a numerosi piatti. I banchi trovano
naturale collocazione con piatti delicati ed a base di pesce. Per quanto riguarda i rossi è possibile
accostarli sia a primi piatti di pasta, che a piatti di carni bianche e rosse, nonché a formaggi.
Il vino Sant’Antimo richiede bicchieri dalla forma ampia, comunque adatta alla tipologia Bianco
oppure Rosso o Vin Santo che viene servita. Anche la temperatura varia dai 10°-12° per i Bianchi, a 18°-20° per i Rossi e a 16°-18° per i Vin Santo.


C) descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera a) e quelli di cui alla lettera b)
La combinazione dei fattori naturali – suolo e clima – con i fattori umani, definisce l’interazione che si estrinseca nelle caratteristiche del vino Sant’Antimo.
La tecnica viticola si è evoluta ed oggi i vigneti impiantati sono il risultato delle conoscenze
acquisite con le osservazioni e le sperimentazioni realizzate nel corso degli ultimi decenni. I sistemi di potatura e la coltivazione del vigneto tengono conto dell’ambiente pedoclimatico e della relativa scarsità di riserve idriche nel periodo estivo. Vengono pertanto effettuate lavorazioni il cui scopo è quello di mantenere la riserva di acqua. Nel periodo autunnale e di inizio primavera vengono fatte lavorazioni più profonde per favorire la penetrazione delle acque.
I terreni tendenzialmente poveri di sostanza organica, calcarei e con relativa carenza di acqua,
consentono ai vitigni autorizzati di svilupparsi con vigoria piuttosto contenuta e con conseguente
limitata produzione. Anche il clima influisce sui vitigni e sul loro sviluppo durante la fase vegetativa della vite che va dalla metà del mese di aprile, fino alla metà del mese di settembre. Le piogge della fase primaverile sono utili per l’accumulo di acqua a livello dell’apparato radicale, utile alla pianta per sviluppare bene la prima fase della vegetazione. Successivamente – nei mesi estivi – la pianta ha un progressivo rallentamento vegetativo, dato che i terreni tendono a perdere le riserve idriche a causa della relativa scarsa piovosità. Il periodo successivo, che si sviluppa nella fase tardo estiva e di inizio autunno, si presenta più fresco. Durante il periodo della maturazione delle uve si hanno, sia per la posizione che per le altitudini, escursioni termiche giorno-notte significative. 
Le caratteristiche delle uve che si ottengono nel territorio sono la diretta conseguenza del
comportamento dei vitigni autorizzati durante la fase vegetativa. La povertà dei terreni, la relativa carenza di acqua, la ventilazione normalmente attiva e il grado di insolazione, consentono di ottenere uve ad un perfetto stato di maturazione e sane dal punto di vista fitosanitario.

VITIGNI

** Viogner B (OIV)
** Vernaccia di S. Giminiano B (OIV)
* Vermentino Nero N (OIV)
* Vermentino B (OIV)
* Verdicchio Bianco B (OIV)
* Verdello B (OIV)
** Canina Nera N (OIV)
** Canaiolo Nero N (OIV)
** Canaiolo Bianco B (OIV)
** Caloria N (OIV)
* Calabrese N (OIV)
* Cabernet-Sauvignon N (OIV)
* Cabernet Franc N (OIV)
** Bracciola Nera N (OIV)
** Bonamico N (OIV)
** Biancone B (OIV)
** Barsaglina N (OIV)
* Barbera N (OIV)
* Ansonica B (OIV)
* Ancellotta N (OIV)
* Alicante N (OIV)
* Alicante Bouschet N (OIV)
** Aleatico N (OIV)
** Albarola B (OIV)
* Albana B (OIV)
** Abrusco N (OIV)
** Grechetto B (OIV)
** Gamay N (OIV)
** Foglia Tonda N (OIV)
* Fiano B (OIV)
** Durella B (OIV)
** Incrocio Bruni 54 B (OIV)
** Groppello Gentile N (OIV)
** Groppello di S. Stefano N (OIV)
** Greco B (OIV)
** Colorino N (OIV)
** Colombana Nera N (OIV)
** Clairette B (OIV)
** Ciliegiolo N (OIV)
* Chardonnay B (OIV)
** Cesanese d'Affile N (OIV)
** Carmenere N (OIV)
** Carignano N (OIV)
** Orpicchio B (OTHER)
** Muller-Thurgau B (OIV)
* Moscato Bianco B (OIV)
* Montepulciano N (OIV)
** Mondeuse n. (OTHER)
* Merlot N (OIV)
** Mazzese N (OIV)
** Marsanne B (OIV)
** Manzoni Bianco B (OIV)
** Mammolo N (OIV)
** Malvasia Nera di Lecce N (OIV)
** Malvasia Nera di Brindisi N (OIV)
* Malvasia N (OIV)
** Malvasia Istriana B (OIV)
** Malvasia Bianca Lunga B (OIV)
** Malvasia Bianca di Candia B (OIV)
** Malbech N (OIV)
** Livornese Bianca B (OIV)
* Lambrusco Maestri N (OIV)
* Syrah N (OIV)
** Sémillon B (OIV)
** Schiava Gentile N (OIV)
* Sauvignon B (OIV)
* Sangiovese N (OIV)
** Sanforte N. (OTHER)
* Sagrantino N (OIV)
** Roussane B (OIV)
* Verdea B (OIV)
** Trebbiano Toscano B (OIV)
** Traminer Aromatico Rs (OIV)
* Teroldego N (OIV)
** Tempranillo N (OIV)
* Riesling renano B. (OTHER)
** Riesling Italico B (OIV)
** Refosco dal Peduncolo Rosso N (OIV)
** Rebo N (OIV)
** Pugnitello N (OIV)
** Prugnolo Gentile N (OIV)
** Pollera Nera N (OIV)
* Pinot Nero N (OIV)
* Pinot Grigio G (OIV)
* Pinot Bianco B (OIV)
** Petit Verdot N (OIV)
** Petit manseng b. (OTHER)

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