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Olio Campania IGP - Richiesta di riconoscimento

Pubblicato da disciplinare
Olio Campania Igp

Richiesta di riconoscimento come I.G.P. del «Olio Campania» ai sensi del Reg. (UE) n. 1151/2012
Olio Campania IGP deve essere ottenuta dalle varieta' Asprinia, Caiazzana, Carpellese, Frantoio, Leccino, Leccio del Corno, Marinese, Minucciola, Nostrale, Ogliarola campana, Ortice, Ortolana, Pisciottana, Racioppella, Ravece, Rotondella, Salella, Sessana, Tonda. Possono altresi' concorrere altre varieta' fino ad un massimo del 15%.

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
COMUNICATO 

Richiesta di riconoscimento come I.G.P. del «Olio Campania» ai sensi del Reg. (UE) n. 1151/2012 (21A01636)

(GU n.71 del 23-3-2021)
 
 


Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha ricevuto, nel quadro della procedura prevista dal regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento e del Consiglio del 21 novembre 2012, l'istanza intesa ad ottenere il riconoscimento come Indicazione geografica protetta del «Olio Campania». 
Considerato che la richiesta di riconoscimento e' stata presentata dal Comitato promotore per la registrazione della Indicazione geografica protetta «Olio Campania» con sede a S. Michele di Serino (AV) 83020 - via Nocelleto n. 46 - c/o Basso Fedele & Figli S.r.l., e che il predetto gruppo possiede i requisiti previsti all'art. 4 del decreto ministeriale 14 ottobre 2013, n. 12511;
Considerato che a seguito dell'istruttoria ministeriale, si e' pervenuti ad una stesura finale del disciplinare di produzione della Indicazione geografica protetta «Olio Campania»;
Visto il decreto ministeriale n. 6291 dell'8 giugno 2020 con il quale sono stati modificati temporaneamente gli articoli 8, 9, comma 1, 13, comma 3, 23, 24, comma 1 e 27, comma 2 del decreto ministeriale 14 ottobre 2013, n. 12511, a causa dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 che ha comportato l'adozione di misure di contrasto e contenimento alla diffusione del virus;
Considerata in particolare la sospensione disposta ai sensi del decreto ministeriale sopra citato, dell'applicazione dell'art. 8 del decreto ministeriale 14 ottobre 2013, circa la riunione di pubblico accertamento da svolgersi nell'area di produzione, e dell'art. 9, relativamente alla tempistica per presentare opposizione alla domanda di registrazione o di modifica del disciplinare;
Considerato che il decreto ministeriale n. 6291 dell'8 giugno 2020 prevede, altresi', che in caso di valutazione positiva della domanda di registrazione, il Ministero trasmetta alla/e regione/i interessata/e ed al soggetto richiedente, il disciplinare di produzione nella stesura finale e provveda alla pubblicazione dello stesso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana,  affinche' ogni persona fisica o giuridica avente un interesse legittimo e residente sul territorio nazionale possa fare opposizione alla domanda di registrazione;
Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative al presente disciplinare, dovranno essere presentate, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle politiche competitive della qualita' agroalimentare della pesca e dell'ippica - Direzione generale per la promozione della qualita' agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV - via XX Settembre n. 20 - 00187 Roma - pec saq4@pec.politicheagricole.gov.it entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del presente disciplinare, dai soggetti interessati e costituiranno oggetto di opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta richiesta di riconoscimento alla Commissione europea; 
Decorso tale termine, in assenza delle suddette osservazioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta richiesta sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 49 del regolamento (UE) n. 1151/2012, ai competenti organi comunitari.

Allegato

Disciplinare di produzione dell'Indicazione geografica protetta «Olio Campania»

Art. 1.

Denominazione

L'Indicazione geografica protetta (IGP) «Olio Campania» e' riservata all'olio extra vergine di oliva che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare nonche' dalla normativa vigente.

Art. 2.

Caratteristiche del prodotto

L'IGP «Olio Campania» deve essere ottenuta dalle varieta' di seguito indicate e loro sinonimi, da sole o congiuntamente:
Asprinia, Caiazzana, Carpellese, Frantoio, Leccino, Leccio del Corno, Marinese, Minucciola, Nostrale, Ogliarola campana, Ortice, Ortolana, Pisciottana, Racioppella, Ravece, Rotondella, Salella, Sessana, Tonda. Possono altresi' concorrere altre varieta' fino ad un massimo del 15%.
L'interazione tra i genotipi varietali storicamente acclimatati,
le caratteristiche pedoclimatiche e le tecniche di produzione
adottate in tale zona fa si' che l'IGP «Olio Campania» si
caratterizzi per parametri chimico-fisici ed organolettici specifici.
In particolare, per quanto riguarda il profilo organolettico,
l'IGP «Olio Campania» presenta un fruttato di oliva di intensita'
medio-alta. Tale fruttato risulta caratterizzato dalla presenza di
sentori aromatici riconducibili principalmente a «mandorla»,
«pomodoro» e «carciofo» presenti, da soli o congiuntamente, con
intensita' variabile in funzione della composizione varietale,
nonche' delle variabili agronomiche e tecnologiche adottate. La
componente aromatica e', inoltre, accompagnata da una percezione di
«amaro» e «piccante» in linea con la concentrazione di polifenoli
totali (≥200mg/kg).
All'atto dell'immissione al consumo l'olio extra vergine di oliva
ad Indicazione geografica protetta «Olio Campania» deve, pertanto,
risultare conforme ai seguenti standard chimico-fisici ed
organolettici:
a. Standard chimico-fisico:

+---------------------+---------+
|Acidita' (% acido | |
|oleico) |≤ 0,4 |
+---------------------+---------+
|Numero di Perossidi | |
|(meq O2/Kg olio) |≤ 12 |
+---------------------+---------+
|K232 |≤ 2,2 |
+---------------------+---------+
|K270 |≤ 0,18 |
+---------------------+---------+
|Polifenoli Totali | |
|(mg/Kg) |≥ 200 |
+---------------------+---------+

b. Standard organolettico (metodo COI):

=========================================
| Descrittore | Mediana |
+=======================+===============+
|Fruttato di oliva |3-7 |
+-----------------------+---------------+
|Mandorla e/o Carciofo | |
|e/o Pomodoro |1-7 |
+-----------------------+---------------+
|Amaro |2-6 |
+-----------------------+---------------+
|Piccante |2-6 |
+-----------------------+---------------+

Art. 3.

Zona di produzione

La zona di produzione dell'IGP «Olio Campania» comprende l'intero
territorio amministrativo della Regione Campania.

Art. 4.

Prova dell'origine

Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando
per ognuna gli input e gli output. In questo modo, e attraverso
l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di
controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la
produzione degli agricoltori e dei condizionatori, nonche' attraverso
la denuncia alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti, e'
garantita la tracciabilita' del prodotto. Tutte le persone, fisiche o
giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, sono assoggettate al
controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto
disposto dal disciplinare di produzione e del relativo piano di
controllo.

Art. 5.

Metodo di ottenimento

Caratteristiche di coltivazione.
Le condizioni ambientali e di coltivazione degli oliveti
destinati alla produzione dell'IGP «Olio Campania», devono essere
quelle tradizionali e caratteristiche della zona geografica
interessata e, comunque, atte a conferire alle olive e all'olio che
da esse deriva le specifiche caratteristiche qualitative di cui
all'art. 2.
I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di
potatura, devono essere quelli razionali dal punto di vista
agronomico, ma tali da non modificare le caratteristiche delle olive
e dell'olio.
Al fine di consentire un'agricoltura ecosostenibile, orientata
verso la tutela della salute dell'uomo e la salvaguardia
dell'ambiente, l'irrigazione, la concimazione e la difesa
fiotsanitaria devono essere effettuate nel rispetto dei disciplinari
di produzione integrata approvati dalla Regione Campania.
La raccolta delle olive destinate alla produzione dell'IGP «Olio
Campania» deve essere effettuata nel periodo compreso tra il 1°
settembre ed il 31 dicembre e la produzione massima di olive non
potra' superare le 12 tonnellate per ettaro.
Modalita' di raccolta, stoccaggio, oleificazione, conservazione e
commercializzazione del prodotto.
La raccolta delle olive destinate alla produzione dell'IGP «Olio
Campania» deve avvenire direttamente dalla pianta, manualmente o con
mezzi meccanici. E' vietato l'uso di prodotti cascolanti o di
abscissione.
E' altresi' vietato l'utilizzo delle olive cadute naturalmente
sul terreno e/o sulle reti di raccolta permanenti.
Le olive raccolte devono essere trasportate con cura, in
cassette, cassoni od altri contenitori rigidi forati che favoriscano
l'aerazione. E' vietato l'uso di sacchi.
L'eventuale conservazione delle olive presso i frantoi deve
avvenire in cassette, cassoni od altri contenitori rigidi forati che
favoriscano l'aerazione, evitando fenomeni di surriscaldamento e/o
fermentazione.
Prima della molitura le olive devono essere sottoposte ad un
processo di defogliazione e lavaggio a temperatura ambiente. La
permanenza della pasta di olive nella gramola varia in funzione del
grado di maturazione dei frutti e la temperatura dell'acqua
nell'intercapedine della gramola deve garantire che la pasta di olive
in lavorazione non subisca processi di alterazione.
Per l'estrazione dell'olio sono ammessi soltanto processi
meccanici e fisici atti a produrre oli che preservino le
caratteristiche peculiari dei frutti.
Sono esclusi gli impianti di estrazione di tipo discontinuo.
La resa massima delle olive in olio non puo' superare il 20%.
Le operazioni di oleificazione devono essere effettuate entro 24
ore dalla raccolta in impianti di molitura ubicati esclusivamente nel
territorio della Regione Campania.
L'olio prodotto deve essere conservato in recipienti di acciaio
inox, chiusi ermeticamente e posti in locali freschi ed asciutti. E'
consentito l'impiego di gas inerti per la conservazione del prodotto.
L'olio extra vergine d'oliva ad Indicazione geografica protetta
«Olio Campania» deve essere immesso al consumo in recipienti
consentiti dalla normativa vigente e con capacita' non superiore a 5
litri, sigillati e provvisti di etichetta.

Art. 6.

Legame con la zona geografica

La richiesta di riconoscimento della denominazione «Olio
Campania» si basa sulle caratteristiche di qualita' del prodotto e
sulla sua reputazione.
La Campania, con il 6% circa del totale della superficie
nazionale olivetata e un patrimonio olivicolo di oltre 8,5 milioni di
piante, si colloca al quinto posto nella graduatoria delle regioni
italiane. A tali dati strutturali corrisponde una produzione media
che supera di poco i 2.800.000 quintali di olive, rappresentando
circa l'8% della produzione nazionale, con oscillazioni anche
notevoli in relazione all'andamento climatico annuale e alle
avversita' parassitarie.
Sotto l'aspetto pedoclimatico, la Campania risulta fortemente
vocata alla coltivazione dell'olivo, specie quando supportata da
idonee pratiche colturali ed agronomiche. Le peculiari
caratteristiche climatiche sono alla base della specificita' dell'IGP
«Olio Campania».
Infatti, le alte temperature ed i prolungati periodi di siccita'
in estate inducono l'accumulo nelle olive di polifenoli, sostanze di
elevato valore nutrizionale responsabili del sapore amaro e del
piccante che si ritrovano nell'IGP «Olio Campania».
Anche la composizione in acidi grassi e' influenzata dai fattori
ambientali, oltre che genetici, conferendo un ulteriore elemento di
tipicita' all'olio prodotto in Campania. Infatti, i composti volatili
responsabili delle note aromatiche caratterizzanti il profilo
sensoriale dell'IGP «Olio Campania», riconducibili principalmente a
sentori di mandorla, carciofo e pomodoro (vedi art. 2), traggono
origine dal pathway delle lipossigenasi, una catena di reazioni di
ossidazione enzimatica che si verifica proprio a carico degli acidi
grassi, la cui evoluzione e' fortemente influenzata dal substrato
(gli acidi grassi) e dall'attivita' enzimatica.
Un'ulteriore conferma della specificita' dell'olio prodotto in
Campania e' fornita dalla recente ricerca di Muzzalupo I. ed altri
del CREA-OFA (ex CREA-OLI), dal titolo «Genetic biodiversity of
italian olives germplasm analyzed by SSR Markers», pubbicata su The
Scientific World Journal del 2014, che ha studiato il profilo genico
della collezione di 489 varieta' di olivo italiane. Lo studio ha
evidenziato come le cultivar campane comprese nell'art. 2, si
distinguano nettamente sotto il profilo genetico dalla gran parte
delle varieta' oggetto di studio.
Accanto ai fattori ambientali e genetici, anche quelli piu'
direttamente legati all'azione dell'uomo, come le tecniche
agronomiche e le tecniche estrattive hanno contribuito alla
caratterizzazione dell'olio della Campania. Sin dagli anni novanta e'
stata portata avanti dalla Regione e dall'Universita' Federico II di
Napoli un'intensa attivita' di divulgazione delle linee guida al
miglioramento della qualita' incidendo significativamente
sull'ammodernamento delle strutture produttive esistenti. Tali
innovazioni hanno avuto evidenti effetti sulla qualita' degli oli
prodotti consentendo in particolare di realizzare oli con acidita'
≤0,4% e una buona quantita' di polifenoli.
La reputazione della denominazione «Olio Campania» poggia sul
legame forte, antico, tra il territorio, l'olivo, l'olio e la cultura
tuttora presenti nella Regione Campania.
Riferimenti e reperti storici certi fanno risalire la produzione
dell'olio in Campania al VI-VII secolo a.C.. Raffaello Pecori nella
sua monumentale opera «La cultura dell'olivo in Italia» (1891)
riporta citazioni di Orazio e Varrone «...dai Greci di Campania e'
probabile che i Latini apprendessero l'arte di coltivarlo». Plinio il
Vecchio nel suo «Naturalis Historia» (78 d.C.), dell'olivo e
dell'olio in Campania, ne da' una descrizione lirica: «Dal fiume Liri
comincia la celebre Campania Felix..... in nessun luogo il liquore
dell'ulivo e' di migliore qualita'».
In questi duemila anni, le particolari e favorevoli condizioni
della Campania hanno favorito il diffondersi dell'olivo in tutto il
territorio regionale, divenendo cosi', oltre che importante e
talvolta unica fonte di reddito per le popolazioni locali, anche
presidio del territorio, che esso stesso impreziosisce con la sua
immutabile presenza.
Alla fine del XX secolo la produzione di olio d'oliva in Campania
diventa il punto strategico piu' alto della tradizione culinaria,
cardine e pilastro della dieta mediterranea. In Campania infatti, ha
vissuto per oltre quaranta anni il celebre nutrizionista americano
Ancel Keys, il padre della dieta mediterranea, che proprio all'olio
di oliva campano attribuisce un ruolo principe, in quanto determina
una riduzione del colesterolo serico migliorando la funzionalita'
dell'apparato cardiocircolatorio.
La reputazione dell'«Olio Campania» e' sostenuta da citazioni e
documenti storici, amministrativi ed economici che comprovano e
supportano la sua rinomanza.
Fatture commerciali delle ditte Crom Olearia, Oleificio
Rossomando, Oleificio F.lli Malandrino, Borrelli Giorgio & Figli e
Fattorie Mediterranee, ed altre, dagli anni 1991 fino al 2019
riportano nella descrizione del prodotto la denominazione «Olio
Campania» o «Olio extravergine d'oliva Campania». Stessa
denominazione e' riportata anche sulle etichette delle bottiglie
commercializzate. Anche su alcune fatture della ditta Basso Fedele &
Figli del periodo 1989-2001 e sulle etichette del prodotto esportato
compare la denominazione «Olio Campania» o «Kampanien» (che e' la
traduzione tedesca).
Ancora, la compagnia internazionale di navigazione «Flotta
Lauro», con sede in Napoli, che e' stata tra le compagnie
crocieristiche piu' famose al mondo, pose in commercio, sui mercati
delle rotte di navigazione e utilizzo' sulle proprie navi da
crociera, un olio di oliva prodotto negli oliveti di proprieta'
dell'armatore, con la denominazione «Olio extra vergine della
Campania».
Intensa e' stata anche l'attivita' di promozione e valorizzazione
realizzata nel corso dei decenni dalla Regione Campania e della sua
Agenzia di sviluppo ERSAC per l'affermazione dell'olio della Campania
e del suo brand, in occasione di partecipazione a fiere ed eventi
internazionali e attraverso una serie di pubblicazioni promozionali
distribuite in tutto il mondo. Da citare per tutte le partecipazioni
al Salone internazionale dell'olio e ad altre fiere di settore con il
claim «Olio di Campania, mediterraneo per vocazione» e gli opuscoli
«Campania Terra dell'Olio» e «Campania e' Olio». Numerosi anche i
concorsi regionali che in questi anni sono stati dedicati alla
produzione di oli di qualita' della Campania. Si ricordano, per
tutti, il Premio Extrabio Campania, giunto nel 2020 alla tredicesima
edizione e dedicato in particolare agli oli ottenuti da agricoltura
biologica, per i quali il territorio campano e' particolarmente
vocato, e il piu' recente concorso ExtraCampania.
Il progetto dell'IGP «Olio Campania» fu presentato al SOL 2017 a
Verona, con desk espositivo e conferenza stampa, ed in altre
occasioni pubbliche successive. Il blog su Facebook del comitato
promotore e' attivo nel comunicare le iniziative di informazione e
promozione dell'IGP «Olio Campania». Tra le piu' recenti si citano la
partecipazione agli eventi internazionali «Olio Capitale» a Trieste e
«Warsav Oil Festival» in Polonia nel 2019. Anche il Sole 24Ore, il
piu' importante quotidiano economico italiano, ha dedicato un focus
sul progetto dell'IGP «Olio Campania» con un articolo pubblicato il
21 dicembre del 2019.
Le tante e significative attivita' di promozione svolte in questi
anni hanno altresi' contribuito ad arricchire la platea delle
adesioni al progetto da parte delle imprese del comparto, potenziando
la rappresentativita' del Comitato promotore attraverso l'adesione di
ben 240 tra aziende agricole, frantoi, industrie olearie, cooperative
e OP del settore.
Gli studi svolti presso l'Universita' degli studi Federico II di
Napoli (1998-2001) e le altre iniziative sopra descritte aventi
l'obiettivo di valorizzare il prodotto campano di qualita', hanno
contribuito alla conoscenza e alla rinomanza del prodotto locale e
della relativa denominazione, consentendo di delineare e rafforzare
con maggiore precisione il profilo qualitativo dell'IGP «Olio
Campania» e la sua reputazione.
Ne consegue che oggi la Campania e' nota, a livello
internazionale, per il suo olio extra vergine di oliva,
caratterizzato da un fruttato di oliva nel quale e' sempre possibile
riconoscere uno o piu' dei seguenti descrittori: mandorla, carciofo e
pomodoro. Questi, unitamente alle note equilibrate di amaro e di
piccante, contribuiscono a garantire l'apprezzamento e la
riconoscibilita' dell'IGP «Olio Campania» presso fasce di consumatori
sempre piu' esigenti in termini di qualita'.

Art. 7.

Controllo

La verifica del rispetto del disciplinare dell'IGP «Olio
Campania», come richiesto dall'art. 37 del regolamento UE n.
1151/2012, e' effettuata dal Dipartimento qualita' agroalimentare
(DQA), con sede in via G. Tomassetti n. 9 - 00161 Roma, tel: 06
85451246; pec: affarigenerali@pec.dqacertificazioni.it - email:
info@dqacertificazioni.it

Art. 8.

Etichettatura

All'Indicazione geografica protetta «Olio Campania», e' vietata
l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista dal
presente disciplinare di produzione, ivi compresi gli aggettivi:
«fine», «scelto», «selezionato», «superiore».
Sono ammessi riferimenti veritieri e documentabili atti ad
evidenziare l'operato delle imprese produttrici (ad esempio:
«monovarietale», seguito dal nome della cultivar utilizzata), purche'
preventivamente autorizzati dall'organismo di controllo di cui
all'art. 7. E' consentito l'uso veritiero di nomi, ragioni sociali,
marchi privati, purche' non abbiano significato laudativo e non siano
tali da trarre in inganno il consumatore. L'uso di altre indicazioni
geografiche e' vietato.
La denominazione «Olio Campania» deve figurare in etichetta con
tutti i caratteri chiari ed indelebili in maiuscolo, di dimensione
non inferiore a quella dei caratteri usati per la denominazione di
vendita in modo da poter essere facilmente distinta dal complesso
delle indicazioni che compaiono su di essa. E' obbligatorio,
altresi', inserire in etichetta e/o nell'eventuale retroetichetta, il
simbolo europeo dell'Indicazione geografica protetta, in quadricromia
o in bianco e nero.
L'etichetta deve inoltre contenere il logotipo descritto nel
presente articolo.
Il logotipo dell'IGP «Olio Campania» e' costituito da una
stilizzazione del Vesuvio e del golfo di Napoli, simboli della
Campania nel mondo, con una goccia d'olio in eruzione. Sul lato
destro e' posizionato un albero di olivo con frutti. La bandiera
nazionale sottostante, quale prolungamento del golfo, abbraccia
simbolicamente l'intero territorio campano. La dicitura Olio Campania
e' riportata in maiuscolo al centro del logo, con due tonalita' di
verde. Il colore base e' il verde. A questo e' aggiunto il colore
marrone del tronco dell'albero di olivo ed un verde tendente al verde
scuro per le olive poste sull'albero. Sulla parte bassa il
prolungamento del Vesuvio presenta i colori della bandiera nazionale.

Olio Campania Igp

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