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Associazione per la tutela del limone interdonato di Sicilia - interrogazione

Pubblicato da disciplinare
Associazione per la tutela del limone interdonato di Sicilia - interrogazione

Richiesta di riconoscimento dell’Associazione per la tutela del limone interdonato di Sicilia costituita il 17 giugno 2000, con sede  in Nizza di Sicilia (Messina) e senza fine di lucro,con finalità di valorizzazione e la tutela del limone interdonato, cultivar originaria del versante jonico della provincia di Messina, che nel  proprio areale di coltivazione dislocato su un territorio di 13 comuni rappresenta una realtà  economica di rinnovato interesse commerciale che coinvolge una filiera con oltre 900 ettari di superficie agricola utilizzata e numerose piccole e medie imprese di confezionamento,  trasformazione e commercializzazione.

BRIGUGLIO e STAGNO D’ALCONTRES. — Al Ministro delle politiche agricole e forestali. — Per sapere – premesso che:
l’Associazione per la tutela del limone interdonato di Sicilia costituita il 17 giugno 2000, con sede  in Nizza di Sicilia (Messina) e senza fine di lucro, ha quali finalità la valorizzazione e la tutela del limone interdonato, cultivar originaria del versante jonico della provincia di Messina, che nel  proprio areale di coltivazione dislocato su un territorio di 13 comuni rappresenta una realtà  economica di rinnovato interesse commerciale che coinvolge una filiera con oltre 900 ettari di superficie agricola utilizzata e numerose piccole e medie imprese di confezionamento,  trasformazione e commercializzazione;
negli ultimi anni la produzione di limone interdonato ha manifestato segnali significativi di una  controtendenza rispetto al comparto agrumicolo siciliano tra i quali un rinnovato e crescente  interesse dei mercati orientati ai prodotti tipici di qualità e un periodo di collocazione  commerciale di particolare precocità e che consente di ottenere un prezzo adeguatamente  remunerativo e una politica territoriale e ambientale che tutela e incentiva con diversi strumenti  legislativi nazionali e comunitari le produzioni tipiche come elemento prioritario di salvaguardia e conservazione dei territori rurali;
sulla base di questi elementi oggettivi, con istanza del 2 agosto 2002, ha inoltrato al ministero  delle politiche agricole e forestali, una richiesta finalizzata ad ottenere il riconoscimento  comunitario di indicazione geografica protetta (IGP) per il « limone interdonato di Sicilia »; 
l’associazione, in quanto soggetto legittimato ad approntare e ad inoltrare, l’istanza di  registrazione del marchio « IGP limone interdonato di Sicilia », ha precisato nella richiesta che, in  una fase successiva all’esito positivo della verifica istruttoria dell’istanza il controllo e la tutela  del marchio IGP sarà demandato al consorzio di tutela del limone interdonato di Sicilia,  costituito ai sensi dell’articolo 10 del Regolamento CEE 2081/92 tra imprese del settore, enti  locali e organismi di ricerca;
la zona di produzione tradizionalmente vocata alla coltura dell’interdonato è situata nella fascia  ionica messinese, con esposizione uniforme a levante sul mar jonio e interessa per circa 30  chilometri i comuni della fascia costiera comprensiva dei comuni di Messina, Scaletta, Itala, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Furci Siculo, S. Teresa di Riva, S. Alessio e Letojanni. Detta  fascia si estende all’interno mediamente per 7 chilometri, con estremi in corrispondenza dei fertili  greti dei numerosi torrenti e bacini imbriferi e dei comuni collinari di Savoca, Fiumedinisi  ed Alì;
il « limone interdonato », è un cultivar particolare in cui frutti per la bellezza, le grosse  dimensioni, la forma allungata e cilindrica con buccia molto liscia e colore giallo-chiaro, sono noti  anche con le denominazioni di « limone fino » o « limone speciale »;
una storia iniziata allorche´ l’eroe dell’epopea garibaldina, il colonnello Giovanni Interdonato, in  una sua proprietà nella valle del fiume Nisi, in contrada Reitana del comune di Alì Terme (dove  gli attuali amministratori comunali in accordo con la sovrintendenza ai beni culturali hanno  proposto l’istituzione di un museo del limone interdonato), si adopero` per diffonderlo e  valorizzarlo, considerata la sua eccezionale resistenza al mal secco degli agrumi e il particolare  periodo di produzione e maturazione (settembre-ottobre), quando sul mercato non si avevano prodotti concorrenti;
il « limone interdonato » può avere un futuro pari ai fasti del suo passato, se si considera la sua  tipicità, che si coniuga con l’esigenza attuale dei consumatori di qualità e riconoscibilità dei  prodotti, tanto che detta coltura seppure in crisi per l’abbassamento del reddito prodotto, non  ha subıto ridimensionamenti, ne´ registra casi significativi di abbandono; 
va anche considerato che il limone interdonato viene prodotto con tecniche tradizionali e  rispettose dell’ambiente, frutto secolare legame che lega la cultivar alla tradizione agricola  dell’area vocata; le tecniche utilizzate sono infatti atte a mantenere un ottimale equilibrio e  sviluppo della pianta in armonia con l’assetto idrogeologico del territorio e nelle diversità delle  tipologie pedoclimatiche in cui è presente la coltivazione le pratiche agronomiche e colturali  messa punto dai produttori consentono di conseguire produzioni di elevata qualità; 
l’origine e la diffusione del limone interdonato sono anche un patrimonio culturale prima che  produttivo, esclusivo dell’areale di coltivazione dei comuni ionici dove questa particolare cultivar  ha da sempre avuto una grandissima importanza sociale ed economica ampiamente comprovata  e peraltro tentativi di attuarne la coltivazione in altri areali di coltivazione, hanno dato sempre  risultati insoddisfacenti in quanto non sono mai risultate riproducibili le caratteristiche  pedoclimatiche che ne esaltano precocità di maturazione e pregi qualitativi –:
se intenda accogliere positivamente la richiesta di registrazione per l’ottenimento del  riconoscimento comunitario di indicazione geografica protetta (IGP) del « limone interdonato di  Sicilia. (4-04170)


RISPOSTA. — Con l’interrogazione in oggetto si chiede l’accoglimento della richiesta di  registrazione, ai sensi del Reg. (CEE) n. 2081/92, dell’indicazione geografica protetta del «  Limone interdonato della Sicilia » presentata dall’Associazione per la tutela del limone interdonato  di Sicilia.
In merito, si precisa, in via preliminare, che l’istituendo consorzio di tutela del prodotto non puo`  esercitare l’attività di controllo sullo stesso, in quanto il regolamento (CEE) n. 2081/92 e  l’articolo 14 della legge n. 526/1999 riservano tale attività all’autorità pubblica o all’organismo  privato, rispettivamente designata o autorizzato dal ministero.
Si assicura, comunque, che una volta soddisfatti gli adempimenti posti a carico dei richiedenti la  registrazione comunitaria, esaurita la procedura di pubblica evidenza, che prevede tra l’altro la  pubblicazione della proposta di riconoscimento e della corrispondente disciplina di produzione nella Gazzetta Ufficiale verificata la sussistenza dei requisiti richiesti dalla regolamentazione, la  domanda di riconoscimento verrà notificata, nelle forme di rito, ai competenti servizi della  Commissione europea.
Il Ministro delle politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno.

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