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Mela di Valtellina Igp - Disciplinare di produzione

Pubblicato da disciplinare
Mela di Valtellina

L'Indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina» e' riservata ai frutti provenienti dai meleti  coltivati in alcuni comuni della provincia di Sondrio costituiti dalle varieta' (e loro cloni) : Red  Delicious, Golden Delicious, c) Gala.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA «MELA DI  VALTELLINA»

Art. 1.
Denominazione
L'Indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina» e' riservata ai frutti che rispondono alle  condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.


Art. 2.
Descrizione del prodotto
2.1 Le varieta'.
L'Indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina» e' riservata ai frutti provenienti dai meleti  coltivati nella zona delimitata al successivo art. 3 costituiti dalle seguenti varieta' e loro cloni:
a) Red Delicious;
b) Golden Delicious;
c) Gala.
2.2 Caratteristiche del prodotto.
La «Mela di Valtellina» si contraddistingue per colore e sapore particolarmente accentuati, polpa  compatta ed alta conservabilita'.
Al momento dell'immissione al consumo i frutti devono essere interi, di aspetto fresco, puliti ed in  possesso dei requisiti stabiliti, per i frutti delle categorie di qualita' Extra e I, dalle Norme di  qualita' per i prodotti ortofrutticoli e agrumari definite sulla base della normativa Comunitaria  vigente.
Inoltre devono possedere le seguenti caratteristiche:
Gruppo Red Delicious:
Epicarpo: spesso, poco ceroso, di colore rosso intenso brillante, con estensione del sovraccolore  superiore all'80% della superficie, liscio, esente da rugginosita' ed untuosita', resistente alle manipolazioni.
Forma: tronco-conica oblunga, con i caratteristici cinque lobi e profilo equatoriale pentagonale. 
Calibro: diametro minimo 65 mm.
Tenore zuccherino minimo: superiore a 10° brix.
Polpa: bianco-crema, fine, fondente, succosa, molto aromatica, poco acidula.
Gruppo Golden Delicious:
Epicarpo: poco ceroso, di colore giallo intenso a maturazione, talora con sfaccettatura rosa nella  parte esposta al sole, a volte soggetto a rugginosita', sensibile alle manipolazioni.
Forma: sferoidale o tronco-conica oblunga, leggermente costoluta in sezione trasversale. 
Calibro: diametro minimo 65 mm.
Tenore zuccherino minimo: superiore a 11.5° brix.
Polpa: giallina, fine e soda, compatta, croccante e succosa, gradevolmente aromatica, di  eccellenti qualita' gustative.
Gruppo Gala:
Epicarpo: rosso brillante, con estensione del sovraccolore rosso, minimo sul 30% della superficie  per la Gala standard e sul 65% nei cloni migliorativi.
Forma: tronco-conica breve, con i cinque lobi apicali abbastanza pronunciati.
Calibro: diametro minimo 65 mm.
Tenore zuccherino minimo: superiore a 11° brix.
Polpa: bianca, croccante, molto succosa, dolce e poco acidula.


Art. 3.
Zona di produzione
La zona di produzione e di condizionamento della «Mela di Valtellina» comprende i seguenti  comuni della provincia di Sondrio:
Albosaggia, Andalo Valtellino, Ardenno, Berbenno di Valtellina, Bianzone, Buglio in Monte, Caiolo,  Castello dell'Acqua, Castione Andevenno, Cedrasco, Cercino, Chiavenna, Chiuro, Cino, Civo, Colorina, Cosio Valtellino, Dazio, Delebio, Dubino, Faedo Valtellino, Forcola, Fusine, Gordona,  Grosio, Grosotto, Lovero, Mantello, Mazzo di Valtellina, Menarola, Mese, Mello, Montagna in  Valtellina, Morbegno, Novate Mezzola, Piateda, Piantedo, Piuro, Poggiridenti, Ponte in Valtellina,  Postalesio, Prata Camportaccio, Rogolo, Samolaco, San Giacomo Filippo, Sernio, Sondalo,  Sondrio, Spriana, Talamona, Teglio, Tirano, Torre di Santa Maria, Tovo di Sant'Agata, Traona,  Tresivio, Verceia, Vervio, Villa di Chiavenna, Villa di Tirano.


Art. 4.
Prova dell'origine
Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata,
documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo e
attraverso l'iscrizione in appositi elenchi gestiti dall'organismo di
controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la
coltivazione, dei produttori e dei condizionatori nonche' attraverso
una dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo delle
quantita' prodotte, e' garantita la tracciabilita' del prodotto.
Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi
elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte dell'organismo di
controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e
dal relativo piano di controllo.


Art. 5.
Metodo di ottenimento
5.1 Il sistema di produzione.
Le forme di allevamento impiegate sono: spindelbush, palmetta,
vaso tradizionale, a V e a doppia V.
Per favorire coltivazioni rispettose dell'ambiente e della salute
dell'uomo, si utilizzano tecniche di produzione a basso impatto
ambientale, come la produzione integrata e la produzione biologica.
5.2 Densita' d'impianto.
I terreni su cui si coltiva la «Mela di Valtellina» sono situati
nelle vallate che si estendono ad un'altitudine compresa tra i 200 ed
i 900 m s.l.m..
La densita' d'impianto e le forme d'allevamento sono finalizzate
a massimizzare la permeabilita' della chioma alla radiazione
luminosa, al fine di ottenere un'ottimale colorazione dei frutti.
L'ampiezza degli interfilari non e' in ogni caso inferiore ai 3
m, con disposizione su fila unica o doppia, mentre la distanza degli
alberi sulla fila non e' inferiore a 0,5 m. La densita' massima non
deve comunque superare i 4000 alberi/ettaro.
5.3 Fertilizzazione e gestione del terreno.
La fertilizzazione e' effettuata attraverso interventi
localizzati, al massimo due volte l'anno, seguendo i criteri
dell'agricoltura ecocompatibile. E' consentita la pratica della
fertilizzazione fogliare e della calcitazione, quest'ultima
utilizzata come correttivo dei terreni acidi.
E' ammessa la pratica dell'inerbimento controllato
dell'interfilare, che garantisce il corretto mantenimento della
sostanza organica nel terreno.
5.4 Controllo della produzione.
Per creare condizioni favorevoli alla qualita' dei frutti sono
applicati interventi di potatura in primavera-estate sul verde ed in
inverno sul secco, che garantiscano il corretto equilibrio
vegeto-produttivo della pianta e l'ottimale esposizione dei frutti.
Il diradamento dei frutti viene effettuato in funzione del carico
produttivo presente, al fine di mantenere sulla pianta la quantita'
ottimale per ciascuna varieta'.
La produzione di mele non deve essere comunque superiore, per
ogni singola varieta', alle seguenti quantita':
Red Delicious: 65 Tonn./ha;
Golden Delicious: 68 Tonn./ha;
Gala: 65 Tonn./ha.
5.5 Irrigazione.
L'irrigazione deve essere effettuata con i sistemi tradizionali
«a scorrimento» oppure con tecniche piu' recenti, quali l'aspersione
soprachioma o l'irrigazione localizzata.
La frequenza e gli apporti degli adacquamenti devono essere
finalizzati a ripristinare il bilancio idrico del terreno,
restituendo l'acqua persa per evapotraspirazione della coltura o per
infiltrazione profonda.
In ogni caso, ai fini di massimizzare la qualita' della polpa e
la serbevolezza della «Mela di Valtellina», ogni pratica irrigua deve
essere sospesa otto giorni prima della raccolta.
5.6 Raccolta.
L'inizio del periodo di raccolta coincide con il momento in cui
la mela raggiunge la maturazione ottimale stabilita con i criteri di
cui all'art. 2 del presente disciplinare; i frutti delle varieta' di
cui all'art. 2 devono inoltre avere un valore di durezza della polpa
non inferiore a 5 Kg/cm2.
Per ottenere la qualita' e la conservabilita' ottimale delle
diverse varieta', la raccolta e' eseguita mediante un accurato stacco
manuale delle mele e secondo il seguente calendario:
Red Delicious: seconda decade di settembre-seconda decade di
ottobre;
Golden Delicious: seconda decade di settembre-fine ottobre;
Gala: seconda decade di agosto-seconda decade di settembre.
5.7 Conservazione.
La conservazione della «Mela di Valtellina» avviene attraverso la
tecnica della refrigerazione normale (AC), low oxigen (LO), ultra low
oxigen (ULO).
In particolare:
la temperatura delle celle destinate alla conservazione delle
mele e' compresa, secondo le varieta', tra 0,2 °C e 2 °C;
il contenuto di O2 tra 1% e 3%;
il contenuto di CO2 tra 1,2% e 3%;
l'umidita' relativa tra 90% e 98%.
La conservazione della «Mela di Valtellina» deve avvenire nella
zona di produzione delimitata per garantire la rintracciabilita' ed
il controllo.
Il periodo di conservazione della «Mela di Valtellina» non deve
essere superiore a quanto sotto indicato per singola varieta':
Red Delicious dalla raccolta a fine luglio dell'anno
successivo;
Golden Delicious dalla raccolta a fine agosto dell'anno
successivo;
Gala dalla raccolta a fine aprile dell'anno successivo.
5.8 Condizionamento.
Il condizionamento della «Mela di Valtellina» deve avvenire nella
zona di produzione delimitata, per garantire la tracciabilita' ed il
controllo; gli imballaggi o le confezioni debbono consentire la
chiara identificazione del prodotto.
La «Mela di Valtellina» viene immessa al consumo utilizzando una
delle seguenti confezioni in cartone, legno o materiale plastico:
Bins alveolari;
Plateaux in cartone;
Cartone telescopico (traypak);
Cassetta in legno;
Cassetta riutilizzabile in materiale plastico;
Confezioni sigillate con piu' frutti (vassoi, cartoni e
sacchetti).


Art. 6.
Legame con l'ambiente
La reputazione della «Mela di Valtellina» risale al secondo dopoguerra quando la melicoltura  conobbe un notevole impulso tanto da modificare fortemente il sistema agricolo e il paesaggio  agrario locale. L'impegno di alcuni pionieri contagio' di entusiasmo anche altri agricoltori  convincendoli a puntare decisamente sulla melicoltura specializzata. Sono sorte cosi' cooperative  di agricoltori che con la collaborazione scientifica di istituti universitari specializzati nella  melicoltura concorsero alla definizione del «sistema melo» in Valtellina contribuendo a consolidare la fisionomia della moderna frutticoltura valtellinese,  anche attraverso molteplici  campagne di comunicazione realizzate nel corso degli anni. Oggi la «Mela di Valtellina» e'  considerata un prodotto al top della qualita' ed e' per questo inserita presso i punti vendita della  moderna distribuzione e dei negozi specializzati, posizionandosi nella fascia di mercato di  maggior valore.
Nei secoli scorsi, nei giardini e tra i filari della vite trovavano posto alberi di melo e di altri frutti,  la cui produzione era destinata in massima parte all'autoconsumo e in piccola parte alla  commercializzazione nei mercati cittadini e nelle grandi fiere. 
Negli anni '20 si ebbe un primo approccio produttivistico verso la melicoltura, che da quel  momento non e' piu' una coltivazione sporadica e destinata al consumo familiare, ma acquista un  suo specifico interesse come coltura da commercializzare. 
La produzione di mele e' andata aumentando negli anni, fino a raggiungere le attuali 35.000  tonnellate di produzione annua, che corrispondono all'1,5% della produzione melicola nazionale. 
La superficie interessata da questa coltura e' di circa 1.000 ha e la produzione e' rappresentata  perlopiu' da varieta' a maturazione autunno-invernale con attitudine alla lunga conservazione.
Con queste cifre e queste peculiarita' la melicoltura rappresenta la migliore espressione  dell'arboricoltura da frutto della regione Lombardia, non solo per il settore in se', ma per l'indotto  che riesce ad originare e per il ruolo di stimolo che copre nell'economia della vallata;  basti pensare a questo proposito a tutte le attivita' connesse, quali la meccanizzazione,  l'impiantistica per  l'irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il  comparto del packaging, il sistema dei trasporti, etc.
L'areale di produzione della «Mela di Valtellina» risulta di particolare vocazionalita' per conferire  alti contenuti qualitativi alla mela.
La Valtellina e' infatti orientata Est-Ovest ed a Nord e' protetta dalle Alpi Retiche. Il clima di cui  gode la vallata e' dunque molto mite. Questa esposizione e' favorevole alla coltivazione della  mela, che si concentra soprattutto sul versante esposto a Sud.
La pendenza media e' dello 0,5%, mentre i conoidi hanno pendenze medie del 10-15% con punte  che arrivano anche al 30%. La zona di coltivazione ha un'altimetria che parte dai 200  metri e giunge fino a 900 metri sul livello del mare; i frutteti godono di una buona illuminazione e  ventilazione.
Il clima e' mite: la minima assoluta degli ultimi anni e' stata di - 9 C (registrata in gennaio)  mentre la massima e' stata di 31,5 °C (registrata in agosto).
La piovosita' ha una media annua che si attesta intorno ai 1000 mm.
La ventilazione e' particolare, infatti risente del fenomeno del Fhen, un vento caldo e secco che  causa impennate della temperatura e cali dell'umidita' dell'aria. A livello climatico sono infine importanti le brezze (di monte e di valle), fenomeni legati al diverso riscaldamento dei versanti.
La morfologia pedologica attuale della vallata e' il risultato di una serie di trasformazioni che  hanno portato alla formazione della piana alluvionale dell'Adda: i depositi alluvionali predominano  sulle altre tipologie; si tratta di sedimenti recenti.
I frutteti sono ubicati soprattutto sui conoidi di origine alluvionale, caratterizzati da un'elevata  presenza di scheletro grossolano, permeabili, dove il ristagno idrico e' praticamente assente e la  reazione del terreno e' subacida o acida.
Il territorio valtellinese e' dotato di caratteristiche pedoclimatiche particolari, quali l'altitudine, la  latitudine e la conformazione orografica, che rappresentano elementi essenziali nella determinazione delle particolari condizioni di intensita' e qualita' della radiazione luminosa,  dell'alternanza dei cicli di bagnatura/asciugatura dell'epicarpo dei frutti e dell'escursione termica  giornaliera.
L'insieme dei fattori ambientali rende esclusivo il rapporto con la qualita' della mela: questi  peculiari fattori, insieme alla secolare attivita' dell'uomo, alle sue capacita' culturali e alla messa  a punto di pratiche di salvaguardia dell'ambiente e della tradizione socio-produttiva, (ivi compresi  il mantenimento delle tecniche di coltivazione della mela nel rispetto e nella tutela delle vallate e delle montagne), contribuiscono a conferire alla «Mela di Valtellina» caratteristiche  uniche, riconosciute sia dalla letteratura tecnico-scientifica specifica sia dalla valorizzazione commerciale.


Art. 7.
Controlli
Il controllo sara' effettuato da una struttura conforme alle
disposizioni degli articoli 10 e 11 del Reg. (CE) n. 510/06 del
Consiglio.


Art. 8.
Etichettatura
La dicitura «Mela di Valtellina» Indicazione geografica protetta
o il suo acronimo IGP, deve essere apposta in modo chiaro e
perfettamente leggibile, con dimensione prevalente su ogni altra
dicitura presente, sulle confezioni sigillate o sui singoli frutti.
Laddove sia presente la bollinatura dei singoli frutti essa non
puo' interessare meno del 70% dei frutti presenti in confezione.
Qualora non sia presente la bollinatura dei singoli frutti
dovranno essere utilizzate confezioni chiuse e sigillate.
E' consentito in abbinamento alla indicazione geografica
protetta, l'utilizzo di indicazioni e/o simboli grafici che facciano
riferimento a nomi o ragioni sociali o marchi collettivi o marchi
d'azienda individuali, purche' non abbiano significato laudativo o
tali da trarre in inganno l'acquirente.
Il logo e' rappresentato dalla dicitura «Mela di Valtellina»
Indicazione geografica protetta. Gli indici colorimetrici sono i
seguenti: Rosso (pantone red 032), Verde (pantone 355) e Nero (100%).
Il carattere da utilizzare e' il Futura Bold.

Mela di Valtellina

Art. 9.
Prodotti trasformati
I prodotti per la cui preparazione e' utilizzata la IGP «Mela di
Valtellina», anche a seguito di processi di elaborazione e di
trasformazione, possono essere immessi al consumo in confezioni
recanti il riferimento alla detta denominazione senza l'apposizione
del logo Comunitario a condizione che:
il prodotto a denominazione protetta, certificato come tale,
costituisca il componente esclusivo della categoria merceologica di
appartenenza;
gli utilizzatori del prodotto a denominazione protetta siano
autorizzati dai titolari del diritto di proprieta' intellettuale
conferito dalla registrazione della I.G.P. riuniti in Consorzio
incaricato alla tutela dal Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali. Lo stesso Consorzio incaricato provvedera'
anche ad iscriverli in appositi registri ed a vigilare sul corretto
uso della denominazione protetta.
In assenza di un Consorzio di tutela incaricato, le suddette
funzioni saranno svolte dal MIPAAF in quanto autorita' nazionale
preposta all'attuazione del Reg. (CE) n. 510/06.

 

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