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Mela di Valtellina Igp - Disciplinare di produzione - Modifica 2020

Pubblicato da disciplinare
Mela di Valtellina

Modifica minore del disciplinare di produzione della denominazione «Mela di Valtellina» registrata  in qualità di indicazione geografica protetta in forza al regolamento (UE) n. 171 del 1° marzo  2010

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
PROVVEDIMENTO 22 giugno 2020  

Modifica minore del disciplinare di produzione della denominazione «Mela di Valtellina» registrata  in qualità di indicazione geografica protetta in forza al regolamento (UE) n. 171 del 1° marzo  2010. (20A03380)

(GU n.162 del 29-6-2020)
 
 


IL DIRIGENTE DELLA PQAI IV
della direzione generale per la promozione
della qualita' agroalimentare e dell'ippica

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive
modifiche ed integrazioni, recante «Norme generali sull'ordinamento
del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni» ed, in
particolare l'art. 4, comma 2 e gli articoli 14, 16 e 17;
Visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 21 novembre 2012 sui regimi di qualita' dei prodotti
agricoli e alimentari;
Visto il regolamento (UE) n. 171/2010 della Commissione del 1°
marzo 2010 con il quale e' stata iscritta nel registro delle
denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche
protette, la indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina»;
Considerato che, e' stata richiesta ai sensi dell'art. 53,
paragrafo 2, secondo comma del regolamento (UE) n. 1151/2012 una
modifica minore del disciplinare di produzione della denominazione di
origine protetta di cui sopra;
Considerato che, la Commissione europea ha approvato la presente
modifica minore ai sensi dell'art. 6, paragrafo 2, terzo comma, del
regolamento delegato (UE) n. 664/2014;
Ritenuto che sussista l'esigenza di pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana il disciplinare di produzione
attualmente vigente, a seguito dell'approvazione della modifica
richiesta della I.G.P. «Mela di Valtellina», affinche' le
disposizioni contenute nel predetto documento siano accessibili per
informazione erga omnes sul territorio nazionale;

Provvede:

Alla pubblicazione dell'allegato disciplinare di produzione della
indicazione geografica protetta «Mela di Valtellina», nella stesura
risultante a seguito dell'approvazione della domanda di modifica
minore pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea -
Serie C 208 del 22 giugno 2020.
I produttori che intendono porre in commercio la Indicazione
geografica protetta «Mela di Valtellina», sono tenuti al rispetto
dell'allegato disciplinare di produzione e di tutte le condizioni
previste dalla normativa vigente in materia.

Roma, 22 giugno 2020

Il dirigente: Polizzi

Allegato

Proposta di modifica del disciplinare di produzione
della Indicazione Geografica Protetta "Mela di Valtellina"

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha
ricevuto, nel quadro della procedura prevista dal Regolamento (UE) n.
1151/2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 novembre
2012, l'istanza intesa ad ottenere la modifica del disciplinare di
produzione della Indicazione Geografica Protetta "Mela di Valtellina"
registrata con Reg. (CE) n. 171/2010 della Commissione del 1 marzo
2010.
Considerato che la modifica e' stata presentata dal Consorzio di
Tutela IGP Mela di Valtellina, con sede Via Roma 80, 23030 Tovo di
Sant'Agata (Sondrio), e che il predetto consorzio e' l'unico soggetto
legittimato a presentare l'istanza di modifica del disciplinare di
produzione ai sensi dell'art. 14 della legge n. 526/99.
Considerato altresi' che l'art. 53 del Regolamento (UE) n.
1151/2012 prevede la possibilita' da parte degli Stati membri, di
chiedere la modifica del disciplinare di produzione delle
denominazioni registrate.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
acquisito inoltre il parere della Regione Lombardia, circa la
richiesta di modifica, ritiene di dover procedere alla pubblicazione
del disciplinare di produzione della I.G.P. "Mela di Valtellina"
cosi' come modificato.
Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative alla
presente proposta, dovranno essere presentate, al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle
politiche competitive della qualita' agroalimentare, ippiche e della
pesca - Direzione generale per la promozione della qualita'
agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV - Via XX Settembre n. 20 -
00187 Roma - entro 30 giorni dalla data di pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta,
dai soggetti interessati e costituiranno oggetto di opportuna
valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione
della suddetta proposta di riconoscimento alla Commissione europea.
Decorso tale termine, in assenza delle suddette osservazioni o
dopo la loro valutazione ai sensi dell'art. 49, paragrafo 3 del
regolamento (UE) n. 1151/2012, ove pervenute, la predetta proposta
sara' notificata, per l'approvazione ai competenti organi comunitari.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
"MELA DI VALTELLINA"

Art. 1.

Denominazione

L'Indicazione Geografica Protetta "Mela di Valtellina" e'
riservata ai frutti che rispondono alle condizioni ed ai requisiti
stabiliti nel presente disciplinare di produzione.

Art. 2.

Descrizione del prodotto

2.1 Le varieta'
L'Indicazione Geografica Protetta "Mela di Valtellina" e'
riservata ai frutti provenienti dai meleti coltivati nella zona
delimitata al successivo Art. 3 e costituiti dalle seguenti varieta'
e loro cloni:
a) Red Delicious
b) Golden Delicious
c) Gala
2.2 Caratteristiche del prodotto
La "Mela di Valtellina" si contraddistingue per colore e sapore
particolarmente accentuati, polpa compatta ed alta conservabilita'.
Al momento dell'immissione al consumo i frutti devono essere
interi, di aspetto fresco, puliti ed in possesso dei requisiti
stabiliti, per i frutti delle Categorie di qualita' Extra e I, dalle
Norme di Qualita' per i Prodotti Ortofrutticoli e Agrumari definite
sulla base della normativa Comunitaria vigente.
Inoltre devono possedere le seguenti caratteristiche:
GRUPPO RED DELICIOUS
Epicarpo: spesso, poco ceroso, di colore rosso intenso brillante,
con estensione del sovraccolore superiore all'80% della superficie,
liscio, esente da rugginosita' ed untuosita', resistente alle
manipolazioni.
Forma: tronco-conica oblunga, con i caratteristici cinque lobi e
profilo equatoriale pentagonale.
Calibro: diametro minimo 65 mm.
Tenore zuccherino minimo: superiore a 10° brix.
Polpa: bianca dal profumo di mela medio elevato. Elevata e' la
percezione degli odori di miele, gelsomino e albicocca. La
croccantezza e la succosita' sono elevate. Prevalenza del sapore
dolce con apprezzabile acidita' e aroma di media intensita'. Assente
la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².
GRUPPO GOLDEN DELICIOUS
Epicarpo: poco ceroso, di colore giallo intenso a maturazione,
talora con sfaccettatura rosa nella parte esposta al sole, a volte
soggetto a rugginosita', sensibile alle manipolazioni.
Forma: sferoidale o tronco-conica oblunga, leggermente costoluta
in sezione trasversale.
Calibro: diametro minimo 65 mm.
Tenore zuccherino minimo: superiore a 11.5° brix.
Polpa: dal colore bianco crema, con profumo di mela intenso. La
durezza e' media come anche la croccantezza e la succosita', mentre
e' praticamente nulla la farinosita'. I frutti si distinguono per la
dolcezza pur mantenendo valori di acidita' apprezzabili che connotano
la freschezza del frutto. Medio alto e' l'aroma di mela. Assente la
sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².
GRUPPO GALA
Epicarpo: rosso brillante, con estensione del sovraccolore rosso,
minimo sul 30% della superficie per la Gala standard e sul 65% nei
cloni migliorativi.
Forma: tronco-conica breve, con i cinque lobi apicali abbastanza
pronunciati.
Calibro: diametro minimo 65 mm.
Tenore zuccherino minimo: superiore a 11° brix.
Polpa: bianco crema dal profumo di media intensita'. La durezza
e' media e la succosita' elevata, assente la farinosita'. Il sapore
e' dolce, poco acido con aroma gradevole di media intensita'. Assente
la sensazione di amaro. Durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm².
Sono immessi al consumo i frutti delle categorie di qualita' Extra e
I^.

Art. 3.

Zona di produzione

La zona di produzione della "Mela di Valtellina" comprende i
seguenti Comuni della provincia di Sondrio: Albosaggia, Andalo
Valtellino, Ardenno, Berbenno di Valtellina, Bianzone, Buglio in
Monte, Caiolo, Castello dell'Acqua, Castione Andevenno, Cedrasco,
Cercino, Chiavenna, Chiuro, Cino, Civo, Colorina, Cosio Valtellino,
Dazio, Delebio, Dubino, Faedo Valtellino, Forcola, Fusine, Gordona,
Grosio, Grosotto, Lovero, Mantello, Mazzo di Valtellina, Mese, Mello,
Montagna in Valtellina, Morbegno, Novate Mezzola, Piateda, Piantedo,
Piuro, Poggiridenti, Ponte in Valtellina, Postalesio, Prata
Camportaccio, Rogolo, Samolaco, San Giacomo Filippo, Sernio, Sondalo,
Sondrio, Spriana, Talamona, Teglio, Tirano, Torre di Santa Maria,
Tovo di Sant'Agata, Traona, Tresivio, Verceia, Vervio, Villa di
Chiavenna, Villa di Tirano.

Art. 4.

Prova dell'origine

Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata,
documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo e
attraverso l'iscrizione in appositi elenchi gestiti dall'organismo di
controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la
coltivazione, dei produttori e dei condizionatori nonche' attraverso
una dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo delle
quantita' prodotte, e' garantita la tracciabilita' del prodotto.
Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi
elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte dell'organismo di
controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e
dal relativo piano di controllo.

Art. 5.

Metodo di ottenimento

5.1 Il sistema di produzione
Le forme di allevamento impiegate sono: spindelbush, palmetta,
vaso tradizionale, a V e a doppia V, guyot valtellinese e bibaum.
Per favorire coltivazioni rispettose dell'ambiente e della salute
dell'uomo, si utilizzano tecniche di produzione a basso impatto
ambientale, come la produzione integrata e la produzione biologica.
5.2 Densita' d'impianto
I terreni su cui si coltiva la "Mela di Valtellina" sono situati
nelle vallate che si estendono ad un'altitudine compresa tra i 200 ed
i 900 m s.l.m..
La densita' d'impianto e le forme d'allevamento sono finalizzate
a massimizzare la permeabilita' della chioma alla radiazione
luminosa, al fine di ottenere un'ottimale colorazione dei frutti.
L'ampiezza degli interfilari non e' in ogni caso inferiore ai 2,5
m, con disposizione su fila unica o doppia, mentre la distanza degli
alberi sulla fila non e' inferiore a 0,5 m.
5.3 Fertilizzazione e gestione del terreno
La fertilizzazione e' effettuata attraverso interventi
localizzati, al massimo due volte l'anno, seguendo i criteri
dell'agricoltura ecocompatibile. E' consentita la pratica della
fertilizzazione fogliare e della calcitazione, quest'ultima
utilizzata come correttivo dei terreni acidi.
E' ammessa la pratica dell'inerbimento controllato
dell'interfilare, che garantisce il corretto mantenimento della
sostanza organica nel terreno.
5.4 Controllo della produzione
Per creare condizioni favorevoli alla qualita' dei frutti sono
applicati interventi di potatura in primavera-estate sul verde ed in
inverno sul secco, che garantiscano il corretto equilibrio
vegeto-produttivo della pianta e l'ottimale esposizione dei frutti.
Il diradamento dei frutti viene effettuato in funzione del carico
produttivo presente, al fine di mantenere sulla pianta la quantita'
ottimale per ciascuna varieta'.
La produzione di mele non deve essere comunque superiore, per
ogni singola varieta', alle seguenti quantita':
Red Delicious: 75 Tonn./ha
Golden Delicious: 80 Tonn./ha
Gala: 65 Tonn./ha
5.5 Irrigazione
L'irrigazione deve essere effettuata con i sistemi tradizionali
"a scorrimento" oppure con tecniche piu' recenti, quali l'aspersione
soprachioma o l'irrigazione localizzata.
La frequenza e gli apporti degli adacquamenti devono essere
finalizzati a ripristinare il bilancio idrico del terreno,
restituendo l'acqua persa per evapotraspirazione della coltura o per
infiltrazione profonda.
5.6 Raccolta
L'inizio del periodo di raccolta coincide con il momento in cui
la mela raggiunge la maturazione ottimale stabilita con i criteri di
cui all'art.2 del presente disciplinare; i frutti delle varieta' di
cui all'art.2 devono inoltre avere un valore di durezza della polpa
non inferiore a 5 Kg/cm2.
Per ottenere la qualita' e la conservabilita' ottimale delle
diverse varieta', la raccolta e' eseguita mediante un accurato stacco
manuale delle mele.
5.7 Conservazione
La conservazione della "Mela di Valtellina" avviene attraverso la
tecnica della refrigerazione normale (AC), low oxigen (LO), ultra low
oxigen (ULO).
In particolare:
- la temperatura delle celle destinate alla conservazione delle
mele e' compresa, secondo le varieta', tra 0,2 °C e 2 °C;
- il contenuto di O2 tra 1% e 3%;
- il contenuto di CO2 tra 1,2% e 3%;
- l'umidita' relativa tra 90% e 98%.
La conservazione della "Mela di Valtellina" deve avvenire nella
zona di produzione delimitata per garantire la rintracciabilita' ed
il controllo.
Il periodo di conservazione della "Mela di Valtellina" si
conclude entro la fine del mese di luglio dell'anno successivo per la
varieta' Gala ed entro la fine del mese di agosto dell'anno
successivo per le varieta' Red Delicious e Golden Delicious.
5.8 Condizionamento
Gli imballaggi o le confezioni debbono consentire la chiara
identificazione del prodotto.
La "Mela di Valtellina" viene immessa al consumo utilizzando una
delle seguenti confezioni in cartone, legno o materiale plastico:
• Bins alveolari
• Plateaux in cartone
• Cartone telescopico (traypak)
• Cassetta in legno
• Cassetta riutilizzabile in materiale plastico
• Confezioni sigillate con piu' frutti (vassoi, cartoni e
sacchetti).

Art. 6.

Legame con l'ambiente

La reputazione della "Mela di Valtellina" risale al secondo
dopoguerra quando la melicoltura conobbe un notevole impulso tanto da
modificare fortemente il sistema agricolo e il paesaggio agrario
locale. L'impegno di alcuni pionieri contagio' di entusiasmo anche
altri agricoltori convincendoli a puntare decisamente sulla
melicoltura specializzata. Sono sorte cosi' cooperative di
agricoltori che con la collaborazione scientifica di istituti
universitari specializzati nella melicoltura concorsero alla
definizione del "sistema melo" in Valtellina contribuendo a
consolidare la fisionomia della moderna frutticoltura valtellinese.
anche attraverso molteplici campagne di comunicazione realizzate nel
corso degli anni. Infatti gia' nel 1968 a Ponte in Valtellina si
svolgeva con il patrocinio della Societa' Orticola Italiana il " 2°
Convegno nazionale di frutticoltura montana" seguito poi nel 1983 dal
"Convegno su scelte varietali e rinnovamento della frutticoltura
montana". Oggi la "Mela di Valtellina e' considerata un prodotto al
top della qualita' ed e' per questo inserita presso i punti vendita
della moderna distribuzione e dei negozi specializzati,
posizionandosi nella fascia di mercato di maggior valore.
Nei secoli scorsi, nei giardini e tra i filari della vite
trovavano posto alberi di melo e di altri frutti, la cui produzione
era destinata in massima parte all'autoconsumo e in piccola parte
alla commercializzazione nei mercati cittadini e nelle grandi fiere.
Negli anni '20 si ebbe un primo approccio produttivistico verso
la melicoltura, che da quel momento non e' piu' una coltivazione
sporadica e destinata al consumo familiare, ma acquista un suo
specifico interesse come coltura da commercializzare.
La produzione di mele e' andata aumentando negli anni, fino a
raggiungere le attuali 35.000 tonnellate di produzione annua, che
corrispondono all'1,5% della produzione melicola nazionale.
La superficie interessata da questa coltura e' di circa 1.000 ha
e la produzione e' rappresentata perlopiu' da varieta' a maturazione
autunno-invernale con attitudine alla lunga conservazione.
Con queste cifre e queste peculiarita' la melicoltura rappresenta
la migliore espressione dell'arboricoltura da frutto della regione
Lombardia, non solo per il settore in se', ma per l'indotto che
riesce ad originare e per il ruolo di stimolo che copre nell'economia
della vallata; basti pensare a questo proposito a tutte le attivita'
connesse, quali la meccanizzazione, l'impiantistica per
l'irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la
commercializzazione, il comparto del packaging, il sistema dei
trasporti, etc. Il prestigio della melicoltura valtellinese ha
permesso di attrarre anche importanti investimenti: ne e' esempio
l'impianto plurirriguo del Consorzio Sponda Soliva che gestisce
l'irrigazione di 2000 ha, creato negli anni 70 e finanziato dai mutui
gestiti dal fondo europeo FEOGA.
L'areale di produzione della "Mela di Valtellina" risulta di
particolare vocazionalita' per conferire alti contenuti qualitativi
alla mela.
La Valtellina e' infatti orientata Est-Ovest ed a Nord e'
protetta dalle Alpi Retiche. Il clima di cui gode la vallata e'
dunque molto mite. Questa esposizione e' favorevole alla coltivazione
della mela, che si concentra soprattutto sul versante esposto a Sud.
La pendenza media e' dello 0,5%, mentre i conoidi hanno pendenze
medie del 10-15% con punte che arrivano anche al 30%.
La zona di coltivazione ha un'altimetria che parte dai 200 metri
e giunge fino a 900 metri sul livello del mare; i frutteti godono di
una buona illuminazione e ventilazione.
Il clima e' mite: la minima assoluta degli ultimi anni e' stata
di - 9 °C (registrata in gennaio) mentre la massima e' stata di
31,5°C (registrata in agosto).
La piovosita' ha una media annua che si attesta intorno ai 1000
mm..
La ventilazione e' particolare, infatti risente del fenomeno del
Föhen, un vento caldo e secco che causa impennate della temperatura e
cali dell'umidita' dell'aria. A livello climatico sono infine
importanti le brezze (di monte e di valle), fenomeni legati al
diverso riscaldamento dei versanti.
La morfologia pedologica attuale della vallata e' il risultato di
una serie di trasformazioni che hanno portato alla formazione della
piana alluvionale dell'Adda: i depositi alluvionali predominano sulle
altre tipologie; si tratta di sedimenti recenti.
I frutteti sono ubicati soprattutto sui conoidi di origine
alluvionale, caratterizzati da un'elevata presenza di scheletro
grossolano, permeabili, dove il ristagno idrico e' praticamente
assente e la reazione del terreno e' subacida o acida.
Il territorio valtellinese e' dotato di caratteristiche
pedoclimatiche particolari, quali l'altitudine, la latitudine e la
conformazione orografica, che rappresentano elementi essenziali nella
determinazione delle particolari condizioni di intensita' e qualita'
della radiazione luminosa, dell'alternanza dei cicli di
bagnatura/asciugatura dell'epicarpo dei frutti e dell'escursione
termica giornaliera.
Le specificita' del territorio e le capacita' dell'uomo, che ha
saputo mantenere negli anni tecniche di coltivazione nel rispetto e
nella tutela delle vallate e delle montagne, e la volonta' dei
produttori che fin dagli anni '80, hanno voluto comunicare ai
consumatori la qualita' delle mele, evidenziandone la provenienza
come Mele della Valtellina, attraverso esplicite indicazioni sugli
imballaggi immessi sul mercato, hanno contribuito alla larga
diffusione del prodotto presso i consumatori italiani ed esteri.
Infatti a conferma di cio' la Mela di Valtellina e' inserita presso i
punti vendita della moderna distribuzione e dei negozi specializzati
posizionandosi nella fascia di mercato di maggior valore. Si e'
registrato che il prezzo medio di produzione per chilogrammo di
prodotto, nel 1968, e' passato da 85 lire per Golden e 80 per la
varieta' Red, arrivando nel 1974 a toccare valori rispettivamente di
105 e 110 lire. A distanza di pochi anni, nel 1979, i prezzi si sono
triplicati raggiungendo 330/kg lire per Golden e 420/kg per Red; nel
decennio successivo nel 1987 i prezzi medi al chilogrammo si sono
attestati rispettivamente su valori di 680 e 830. Dal 1996 ad oggi i
prezzi hanno seguito un trend positivo di crescita attestandosi nel
2006 su valori di 0,31 euro/kg per Golden e 0,37 euro/kg per Red e
Gala. Mediamente i prezzi delle 3 varieta' sopra riportati sono stati
di almeno il 10% superiori a quelli medi nazionali delle medesime
varieta'.

Art. 7.

Controlli

La verifica del rispetto del disciplinare e' svolta conformemente
a quanto stabilito dall'art. 37 del Reg. (UE) n. 1151/2012.
L'organismo di controllo preposto alla verifica del disciplinare di
produzione e' CSQA Certificazioni S.r.l., con sede in Via S. Gaetano,
74 - 36016 Thiene VI, Tel: +39 0445 313011, Fax: +39 0445 313070 -
Email: csqa@csqa.it.

Art. 8.

Etichettatura

La dicitura "Mela di Valtellina" Indicazione Geografica Protetta
o il suo acronimo IGP, deve essere apposta in modo chiaro e
perfettamente leggibile, con dimensione prevalente su ogni altra
dicitura presente, sulle confezioni sigillate o sui singoli frutti.
Laddove sia presente la bollinatura dei singoli frutti essa non
puo' interessare meno del 50 % dei frutti presenti in confezione.
Qualora non sia presente la bollinatura dei singoli frutti
dovranno essere utilizzate confezioni chiuse e sigillate.
E' consentito in abbinamento alla indicazione geografica
protetta, l'utilizzo di indicazioni e/o simboli grafici che facciano
riferimento a nomi o ragioni sociali o marchi collettivi o marchi
d'azienda individuali, purche' non abbiano significato laudativo o
tali da trarre in inganno l'acquirente.
Il logo e' rappresentato dalla dicitura "Mela di Valtellina"
Indicazione Geografica Protetta . Gli indici colorimetrici sono i
seguenti: Rosso (pantone red 032), Verde (pantone 355) e Nero (100%).
Il carattere da utilizzare e' il Futura Bold.

Mela di Valtellina

 
 

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