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Carota Novella di Ispica Igp - Proposta di riconoscimento

Pubblicato da disciplinare
Carota Novella di Ispica Igp - Proposta di riconoscimento

Proposta di riconoscimento della indicazione geografica protetta «Carota Novella di Ispica»

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
COMUNICATO 

Proposta di riconoscimento della indicazione geografica protetta «Carota Novella di Ispica»

(GU n.282 del 3-12-2005)
 
 

Il Ministero delle politiche agricole e forestali esaminata
l'istanza intesa ad ottenere la protezione della indicazione
geografica protetta «Carota Novella di Ispica», ai sensi del
regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio del 14 luglio 1992,
presentata dall'Associazione per la tutela e la valorizzazione della
«Carota Novella di Ispica» con sede in Ragusa - c/o studio
Agriconsult, viale dei Platani, 34/b, esprime parere favorevole e
formula la proposta di disciplinare di produzione nel testo di
seguito riportato.
Le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative alla
presente proposta dovranno essere presentate, nel rispetto della
disciplina fissata dal decreto del Presidente della Repubblica
26 ottobre 1972, n. 642 «Disciplina dell'imposta di bollo» e
successive modifiche, al Ministero delle politiche agricole e
forestali - Dipartimento delle politiche di sviluppo - Direzione
generale per la qualita' dei prodotti agroalimentari - QPA III, via
XX settembre n. 20 - 00187 Roma, entro trenta giorni dalla data di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana
della presente proposta, dai soggetti interessati e costituiranno
oggetto di opportuna valutazione da parte del predetto Ministero,
prima della trasmissione della suddetta proposta di riconoscimento
alla Commissione europea.
Decorso tale termine, in assenza delle suddette osservazioni o
dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara'
notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 5 del regolamento
(CEE) n. 2081/92, ai competenti organi comunitari.

PROPOSTA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
«CAROTA NOVELLA DI ISPICA».
Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta «Carota Novella di Ispica» e'
riservata esclusivamente alle carote che rispondono alle condizioni
ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.
Art. 2.
Descrizione e caratteristiche al consumo
La «Carota Novella di Ispica» ad indicazione geografica protetta
e' il prodotto della coltivazione della specie Daucus carota L.
subspecie Sativus Arcangeli, le varieta' utilizzate derivano dal
gruppo di varieta' carota rossa semilunga nantese e all'atto della
sua immissione al consumo presenta i seguenti parametri qualitativi:
1) Morfologici:
forma cilindrica-conica;
assenza di radichette secondarie e radice apicale;
aspetto lucido dell'epidermide;
uniformita' di colore;
assenza di fessurazioni del fittone;
calibro minimo: diametro 15 mm - peso 50 g;
calibro massimo: diametro 40 mm - peso 150 g.
2) Fisici:
polpa tenera, consistente e croccante;
cuore poco fibroso.
3) Chimici-nutrizionali:
contenuto in glucidi elevato: > 5% del peso fresco;
contenuto in beta-carotene, in considerazione dell'epoca di
produzione: > 4 mg/100 g di prodotto fresco.
4) Organolettici:
colore arancione, intenso e uniforme (nel cilindro centrale e
corticale);
profumo intenso tipico;
aroma forte con note di erbaceo e fruttato;
consistenza tenera croccante.
Puo' ottenere il riconoscimento solo la «Carota Novella di
Ispica» appartenente alle categorie commerciali extra e 1ª cosi'
distinte:
a) Categoria extra.
Le carote di questa categoria devono essere di qualita' superiore
e obbligatoriamente lavate.
Le radici devono essere:
intere;
lisce;
di aspetto fresco;
di forma regolare;
non spaccate;
senza ammaccature e screpolature;
esenti da danni provocati da gelo.
Esse non devono presentare la colorazione verde o rossoviolacea.
b) Categoria 1ª.
Le carote di questa categoria devono essere di buona qualita'.
Le radici devono essere:
intere;
di aspetto fresco.
Art. 3.
Zona di produzione
La zona di produzione dell'indicazione geografica protetta
(I.G.P.) «Carota Novella di Ispica» comprende i seguenti territori
della:
provincia di Ragusa, comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi (in
parte), Comiso (in parte), Ispica, Modica (in parte), Pozzallo,
Ragusa (in parte), Santa Croce Camerina (in parte), Scicli (in
parte), Vittoria;
provincia di Siracusa, comuni di Noto (in parte), Pachino,
Portopalo di Capo Passero, Rosolini;
provincia di Catania, comune di Caltagirone (in parte);
provincia di Caltanissetta, comune di Niscemi (in parte).
La zona di produzione delimitata ha inizio sulla costa
sud-occidentale presso la foce del torrente Acate e prosegue
risalendo il torrente, che prende il nome di Ficuzza, lungo il
confine geografico tra le province di Ragusa e Caltanissetta. In
contrada Baudarello continua sul confine tra le province di
Caltanissetta e Catania.
Giunti a casa Iacona in contrada Terrana, lascia il confine
percorrendo una stradella che, costeggiando buona parte del vallone
Terrana, passa nei pressi della torre di Terrana, delle case capreria
Cocuzza, del mulino Terrana, del Palazzetto e delle case di Cristo
incrociando in fine il confine tra le province di Catania e Ragusa.
Prosegue poi percorrendo tale confine fino all'incrocio con la
statale n. 514 RG-CT e lungo detta statale continua per circa km 8 in
direzione Ragusa fino in contrada Favarotta.
Da qui prosegue lungo la strada provinciale n. 77, attraversando
le contrade Ganzeria e Cifali dove presso le case Pizzarelle continua
lungo una stradella vicinale, passando presso le case Muliesina e
case Don Pietro per giungere alle case Canicarao. Da qui lungo la
strada vicinale giunge in contrada Pupi di Canicarao presso l'abitato
di Comiso che viene escluso aggirandolo in direzione nord-ovest fino
a incontrare la strada provinciale n. 20 Comiso-S. Croce Camerina
percorrendola in direzione S. Croce fino all'incrocio con la
ferrovia. Prosegue poi lungo quest'ultima fino alle case Paolina
scendendo per un tratto di circa 1 km, sulla strada provinciale n. 13
fino in contrada Passolato, dove si prosegue lungo la linea che
separa la zona pianeggiante da quella collinare per arrivare in
contrada Mistretta al km 1 della strada provinciale n. 21. Da qui in
linea diretta si prosegue giungendo al km 19 della strada provinciale
n. 60, Ragusa-S. Croce Camerina, in contrada Malavita. Tale strada si
percorre fino a raggiungere l'abitato di S. Croce Camerina che viene
aggirato percorrendo la tangenziale sud-est, immettendosi cosi' sulla
strada provinciale n. 36 S. Croce Camerina-Marina di Ragusa che si
percorre fino all'abitato di Marina di Ragusa.
Escludendo il centro abitato si percorre la strada provinciale n.
89 Marina di Ragusa-Donnalucata fino a incrociare il fiume Irminio,
lungo il quale si risale fino in contrada Scarfaletto per proseguire
lungo una strada vicinale, fino alle case Roccasalva sulla strada
provinciale n. 38, che si percorre giungendo in contrada Fondo di
Marta. Da detta contrada si percorre, in direzione sud, il confine
naturale sul ciglio superiore del versante destro del torrente
Modica-Scicli che, da contrada Bommacchiella, dopo circa km 4
incrocia la strada provinciale n. 39 in contrada Porta di Ferro.
Proseguendo lungo la cava di Pizzilucca si arriva alle case Timpa
Rossa dalle quali si prosegue per una strada vicinale fino a
incrociare la strada provinciale n. 56 Scicli-Cava d'Alica.
Proseguendo su questa passata da Villa S. Marco ci si immette lungo
la cava S. Bartolomeo che si percorre fino a incrociare la strada
statale n. 194 Modica-Pozzallo. Da qui percorrendo porzioni delle
strade provinciali 41, 43 e 96 si arriva sulla strada statale n. 115
al km 344,500 presso la bettola del Capitano.
Da qui si prosegue per la strada provinciale n. 32 che passa per
la Cava d'Ispica e prosegue per contrada Favarottella e ancora per
case Poidomani da dove si prosegue percorrendo una stradella vicinale
che porta sul fiume Tellaro passando per case Terrenazzo. Passato il
fiume in contrada Tatatauso si percorre la strada che porta alla
strada statale n. 115 dove prosegue in direzione di Noto. In
prossimita' di Noto prosegue sulla strada che incrocia la strada
statale n. 115 e che da Noto porta fino a Calabernardo.
Art. 4.
Origine del prodotto
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando
per ognuna gli input e gli output. In questo modo e attraverso
l'iscrizione in appositi elenchi gestiti dalla struttura di
controllo, delle particelle catastali su cui avviene la coltivazione,
dei produttori, dei condizionatori, nonche' attraverso la
dichiarazione tempestiva entro il mese di dicembre, alla struttura di
controllo, delle quantita' prodotte, e' garantita la tracciabilita'
del prodotto.
Ogni produttore deve possedere degli appositi quaderni di
campagna dove registrare tutte le operazioni colturali (lavorazioni,
trattamenti di fertilizzazione, fitosanitari, ecc.), negli stessi
verra' annotato un codice per ogni lotto seminato, che seguira' la
partita in tutte le fasi successive (coltivazione, raccolta,
trasporto in magazzino, lavorazione e commercializzazione) per
garantire in qualsiasi momento la tracciabilita' e la totale
trasparenza a tutela del consumatore.
Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi
elenchi, sono assoggettate al controllo da parte della struttura di
controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e
dal relativo piano di controllo.
Art. 5.
Tecniche di produzione
5.1. Lavorazioni preparatorie.
Le lavorazioni preparatorie principali consistono nell'eseguire
un'aratura profonda 40-50 cm almeno un mese prima della semina.
Successivamente si eseguiranno le lavorazioni preparatorie
complementari volte ad ottenere un amminutamento e affinamento dello
strato arato, mediante strumenti discissori e una o piu' fresature
per interrare la concimazione di base. Ultima lavorazione prima della
semina sara' effettuata con l'aiolatrice per la formazione delle
prode rialzate in cui vengono seminate le carote.
5.2. Tecniche di avvicendamento.
La rotazione colturale deve essere effettuata allo scopo di
ridurre le problematiche fitosanitarie e di evitare fenomeni di
stanchezza del terreno. A tal fine dovra' essere attuata una
rotazione triennale e, pertanto, la coltivazione di carota non potra'
ritornare sullo stesso appezzamento prima che siano trascorse due
annate agrarie. E' ammessa la coltivazione sullo stesso appezzamento
per due annate successive solo nei terreni in cui non sia stata mai
coltivata la carota (ad esempio terreni in cui vi e' stato un
espianto di colture arboree).
La rotazione non e' di tipo «chiuso», nel senso che la
coltivazione di carota puo' essere avvicendata con ortaggi da pieno
campo (carciofo, peperone, zucchino, patata novella) e cereali
(frumento duro, orzo) con schemi di rotazione «aperta», secondo le
programmazioni colturali aziendali.
E' da escludere ogni forma di consociazione.
5.3. Semina.
La semina e' eseguita in autunno e effettuata con l'ausilio di
seminatrici pneumatiche di precisione a sesto prestabilito e
successiva rullatura con interramento medio del seme a cm 1.
L'investimento colturale varia da 1.500.000 a 2.000.000 di semi per
ettaro di superficie a seconda del sistema colturale adottato.
5.4. Fertilizzazione.
La fertilizzazione viene effettuata con un intervento in
pre-semina (concimazione di base) e un paio di interventi
post-emergenza (concimazione di copertura). Le unita' fertilizzanti
(U.F.) distribuite vengono calcolate in relazione ai livelli di
asportazione della coltura per una resa media stimata in 400-500
quintali per ettaro, privilegiando sempre concimi misto-organici onde
evitare accumulo di nitrati nei fittoni. E' ammesso l'uso di concimi
a base di meso e micro elementi.
In ogni caso non possono essere superate le seguenti quantita' di
U.F. ad ettaro:

=====================================================================
N | P2O5 | K2O | MgO
=====================================================================
150 | 80 | 240 | 40

Sono ammesse due o piu' sarchiature atte ad eliminare le erbe
infestanti, migliorare la sofficita' del terreno e distribuire i
concimi di copertura.
5.5. Irrigazione.
Svolgendosi il ciclo vegetativo della pianta nel periodo
autunnale - invernale - primaverile, le irrigazioni verranno
effettuate per aspersione o irrigazione localizzata, utilizzando
150-300 mc di acqua per ettaro.
5.6. Difesa fitosanitaria.
La difesa fitosanitaria viene basata sui principi della lotta
integrata, attraverso interventi agronomici (semine rade, rispetto
delle rotazioni colturali, scelta degli appezzamenti di coltivazione
in funzione dell'esposizione, semine tardive nella seconda decade
di ottobre meno suscettibili agli attacchi di alternaria), biologici
(utilizzo di Bacillus per la lotta a lepidotteri nottuidi, oculata
scelta delle varieta) e chimici.
La lotta chimica va effettuata solo nei casi in cui il fitofago
raggiunge la soglia di intervento o nei casi in cui si verificano le
condizioni ottimali di sviluppo di alcuni patogeni.
Per le malattie crittogamiche quali: Sclerotinia, Oidio,
Rizoctonia, si interviene alla comparsa dei sintomi, mentre per
l'Alternaria il mezzo chimico viene utilizzato dopo una attenta
valutazione di alcuni parametri riguardanti le condizioni favorevoli
di sviluppo del patogeno (elevata umidita', prolungata bagnatura
delle foglie, temperature diurne superiori ai 10 °C) e lo stadio
fenologico delle piante (elevato vigore, notevole sviluppo epigeo,
tenerezza dei tessuti).
I danni da fitofagi sulla «Carota Novella di Ispica» sono
normalmente poco rilevanti perche' quasi tutto il ciclo della coltura
coincide con il periodo di riposo invernale degli insetti e,
pertanto, gli interventi con insetticidi chimici sono molto limitati.
Tuttavia, in caso di erosioni precoci delle plantule, da parte di
lepidotteri nottuidi (Agrotis spp.), il trattamento e' giustificato
al raggiungimento della soglia di intervento (1-2 larve oppure 1-2
piante erose per metro quadrato).
5.7. Raccolta.
La raccolta, effettuata giornalmente, sara' eseguita a partire
dal 20 febbraio e fino al 15 di giugno.
Viene eseguita con l'ausilio di macchine raccoglitrici a
operazioni riunite atte, come tali, a svolgere l'intera fase di
raccolta in una sola passata in campo. Tali macchine sono, in genere,
di tipo trainato o portato posteriormente dalla trattrice, con organi
di lavoro comandati dalla p.d.p. e operano su una o due file di
lavoro.
Sono costituite da: un apparato defogliatore o cimatore; un
apparato sterratore e caricatore dei fittoni in appositi contenitori.
L'apparato estirpatore consiste in un vomerino che solleva il
fittone, completo di apparato fogliare. Questo poi viene preso da una
coppia di cinghie gommate che lo sollevano portandolo al dispositivo
di cimatura del tipo a lama oscillante. Mentre le foglie vengono
espulse verso la parte posteriore cadendo a terra, i fittoni cadono
in un sottostante trasportatore trasversale a barrette rivestite di
gomma che provvedono ad una prima separazione dalla terra. Altri
trasportatori - elevatori, poi completano tale pulizia, provvedendo a
riversare i fittoni in appositi contenitori (bins) che, una volta
riempiti, vengono scaricati a terra.
5.8. Lavorazione del prodotto.
La lavorazione del prodotto fresco raccolto sara' eseguita
giornalmente con le linee di lavorazioni presenti nelle aziende. Le
fasi principali che caratterizzano il processo di lavorazione delle
carote sono le seguenti: lavaggio, selezione scarti, calibratura,
confezionamento. Le strutture di condizionamento e lavorazione devono
ricadere nella zona di produzione individuata all'art. 3 del presente
disciplinare, al fine di garantire la qualita', il controllo e la
tracciabilita' del prodotto.
Art. 6.
Legame con l'ambiente
Le favorevoli condizioni pedo-climatiche caratterizzano l'epoca
di produzione della «Carota Novella di Ispica». Infatti, la carota di
Ispica e' «novella» cioe' raggiunge la maturazione commerciale gia'
alla fine di febbraio (20 febbraio) e fino agli inizi di giugno (15
giugno). Si delinea cosi' un prodotto novello, tipico siciliano, che
si lega totalmente al territorio di produzione.
La «Carota Novella di Ispica», pertanto, e' una carota presente
sul mercato nel periodo invernale-primaverile avente le
caratteristiche organolettiche tipiche del prodotto fresco, quali
croccantezza, profumo intenso, aroma erbaceo e fruttato.
Il territorio di produzione della «Carota Novella di Ispica» e'
caratterizzato da temperature medie invernali elevate, elevato numero
di ore di luce solare, terreni di buona fertilita'. I parametri
qualitativi e il particolare ciclo produttivo risultano intimamente
legati alle caratteristiche fisiche (pedologiche e climatiche) e
biochimiche (processi di trasformazione e utilizzazione delle
sostanze necessarie alla vita) che interagendo, fanno del territorio
ibleo un indispensabile sistema armonico, capace di esaltarli e
caratterizzarli.
La vocazionalita' del territorio ne facilita la coltivazione in
quanto: le ottimali condizioni ambientali e in particolare il clima
temperato e asciutto della fascia costiera, consentono alla pianta di
mantenere un'ottima salubrita' generale. Nel contempo l'estensione
del comprensorio consente alle aziende un piu' ampio avvicendamento
colturale con altre ortive, evitando i fenomeni negativi di
stanchezza del terreno. Tutto questo, in generale, permette una netta
riduzione degli interventi fitoiatrici.
Nel territorio interessato alla produzione della «Carota Novella
di Ispica» non si verificano ne' eccessivi cali di temperatura, ne'
eccessi di piovosita' o di aridita'. E' dimostrato che le temperature
che si verificano nel comprensorio sono quelle che favoriscono una
colorazione molto intensa, anche per effetto non indifferente della
luminosita', una conformazione molto regolare e un'ottimizzazione dei
contenuti in zuccheri, beta carotene, vitamine e sali minerali. Anche
i terreni rispondono alle esigenze della coltivazione, che predilige
il medio impasto tendente allo sciolto, con scheletro non grossolano,
con buona dotazione di elementi nutritivi, con buone caratteristiche
di profondita' e freschezza, ma che va bene anche in terreni tendenti
al sabbioso purche' sostenuti da adeguate concimazioni e irrigazioni.
Questi di fatto sono le caratteristiche pedologiche delle superfici
su cui si sviluppa la coltivazione della «Carota Novella di Ispica».
Alla «Carota Novella di Ispica» e' attribuibile anche un valore
storico in quanto presente nel territorio sin dagli anni '50, quando
i fratelli Caia e la ditta Peviani, che gia' operavano nel settore
della carota ed altre ortive nella provincia di Siracusa, si
spostarono nei territori di Ispica per iniziare prove di coltivazione
in quell'area che risultava particolarmente vocata per la
coltivazione della «Carota Novella di Ispica».
Intorno a quegli anni alcuni commercianti del Veneto acquistavano
tutto il prodotto della zona che presentava quelle particolari
caratteristiche organolettiche di fragranza e profumo, dovute ad una
componente particolarmente elevata di «antociani» contenuta in esse,
esaltate dalle peculiarita' pedoclimatiche dell'area di coltivazione
che rendevano e rendono il prodotto particolarmente apprezzato dal
consumatore.
Nasce cosi' in quegli anni un'intima connessione tra l'area di
produzione e la carota novella. Il consumatore identifica le sue
caratteristiche con il territorio di origine. I vecchi produttori
ricordano ancora che gli importatori europei dicevano di riconoscere
immediatamente un carico di carota novella di Ispica, appena si
apriva il vagone che le conteneva, per il profumo particolare e
intenso che si sviluppava.
Nello stesso tempo nel territorio, a cominciare da quegli anni,
accadeva una rivoluzione socio-economica che segnera' il territorio e
che ne caratterizzera' il suo sviluppo nel futuro.
Rimane ancora il ricordo di quel grosso fenomeno sociale della
migrazione bracciantile che avveniva nelle provincie di Ragusa e
Siracusa nel periodo della raccolta della carota novella di Ispica
che, nel passato, impegnava notevoli quantita' di manodopera,
innescando un flusso verso le zone del comprensorio proveniente, in
particolare, dall'area montana dove le occasioni di lavoro erano
limitate.
Sin dagli anni '70 l'intima connessione della «Carota Novella di
Ispica» con il territorio del comprensorio delimitato e' stata
occasione di pubblicazioni scientifiche, convegni, tesi di laurea,
ecc., con riferimenti a prove e sperimentazioni svolte nel territorio
del comprensorio.
Art. 7.
Controlli
Il controllo per l'applicazione delle disposizioni del presente
disciplinare e' svolto da una struttura di controllo autorizzata,
conformemente a quanto stabilito dall'art. 10 del regolamento (CEE)
n. 2081/92.
Art. 8.
Confezione ed etichettatura
La «Carota Novella di Ispica» I.G.P. e' confezionata in
imballaggi sigillati, in maniera tale che l'apertura della confezione
comporti la rottura del sigillo. Sono ammesse le seguenti confezioni:
vassoio da 1 kg, in polietilene ricoperto con film estensibile
in PVC senza pftalati;
sacco di peso compreso tra 1 e 2 kg, in polietilene o
polipropilene;
sacco salva-freschezza di peso compreso tra 6 e 12 kg.
La confezione reca obbligatoriamente sulla etichetta a caratteri
di stampa chiari e leggibili, oltre al simbolo grafico comunitario e
le informazioni corrispondenti ai requisiti di legge le seguenti
ulteriori indicazioni:
logo della denominazione «Carota Novella di Ispica» I.G.P.;
il nome, la ragione sociale, l'indirizzo dell'azienda
produttrice e confezionatrice;
la categoria commerciale di appartenenza «extra» e «1ª».
E' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non
espressamente prevista. E' tuttavia ammesso l'utilizzo di indicazioni
che facciano riferimento a marchi privati, purche' questi non abbiano
significato laudativo o siano tali da trarre in inganno il
consumatore.
Il logo della «Carota Novella di Ispica» si compone di un segno
grafico (colore arancio) che rappresenta una carota, sormontato da un
triangolo irregolare (verde) con il vertice rivolto verso il basso.
Il segno grafico e' disposto a sinistra rispetto alla dicitura
«Carota Novella di Ispica». La «N» maiuscola di «Novella» interseca
la sagoma della carota circa a meta' della propria altezza, mentre la
dicitura «di Ispica» viene riportata sotto «Novella», tutte le
lettere sono di colore verde. I caratteri hanno le estremita'
arrotondate.

----> Vedere logo a pag. 20 <----

I colori pantone di riferimento sono:
pantone 348 C (verde) stampa in quadricromia:
C = 100;
M = 0;
Y = 79;
K = 27;
pantone 144c (arancio) stampa in quadricromia:
C = 0;
M = 47;
Y = 100;
K = 0.
Art. 9.
Prodotti trasformati
I prodotti per la cui preparazione e' utilizzato la «Carota
Novella di Ispica» I.G.P. anche a seguito di processi di elaborazione
e di trasformazione, possono essere immessi al consumo in confezioni
recanti il riferimento alla detta indicazione geografica protetta
senza l'apposizione del logo comunitario, a condizione che:
il prodotto a indicazione geografica protetta, certificato come
tale, costituisca il componente esclusivo della categoria
merceologica;
gli utilizzatori del prodotto a indicazione geografica protetta
siano autorizzati dai titolari del diritto di proprieta'
intellettuale conferito dalla registrazione della I.G.P. riuniti in
Consorzio incaricato alla tutela dal Ministero delle politiche
agricole e forestali. Lo stesso consorzio incaricato provvedera'
anche ad iscriverli in appositi registri ed a vigilare sul corretto
uso della indicazione geografica protetta. In assenza di un Consorzio
di tutela incaricato le predette funzioni saranno svolte dal Mipaf in
quanto autorita' nazionale preposta all'attuazione del regolamento
(CEE) n. 2081/92.

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