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Squinzano Doc

Pubblicato da disciplinare
Categoria : Disciplinari, Vini, Doc, Dop Argomenti : Squinzano, disciplinare, doc, dop, vino, puglia, lecce

Squinzano Rosso e Rosato, minimo 70% Negroamaro;possono concorrere alla produzione di detti vini anche le uve provenienti dai vitigni Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce, Sangiovese etc nella misura massima del 30%.
Squinzano Negroamaro o Negro amaro Rosso e Rosalo, minimo 85% Negroamaro;
Squinzano Susumaniello, minimo 85% Susumaniello;
Squinzano Bianco, minimo 80% Chardonnay Malvasia bianca, da sole o congiuntamente;
Squinzano Chardonnay, minimo 90% Chardonnay;
Squinzano Malvasia bianca, minimo 90% Malvasia bianca;
Squinzano Piano, minimo 90% Piano;
Squinzano Sauvignon minimo 90% Sauvignon 
La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine
controllala Squinzano , comprende l'intero territorio dei comuni di Squinzano. San Pietro
Vernotico, Torchiarolo e Novoli e parte del territorio dei comuni di: Campi Salentina, Cellino San
Marco, Trepuzzi, Surbo e Lecce. (provincia di Lecce)

I suoli del Salento viticolo sono di diverse tipologie. Il più delle volte sono profondi e argillosi – calcarei nell’entroterra del Salento dove appunto ricade il comprensorio della DOC Squinzano.
Il terreno agrario, essendo notevolmente profondo, ricco di sostanza organica, povero in carbonato di calcio, si presta molto bene alla coltivazione della vite, specialmente quella innestata su portinnesti americani, che bene si apprestano a questo tipo di terreno.
Le caratteristiche di questi terreni fanno si che anche in alcune annate più siccitose si riescono comunque a creare le condizioni ottimali per lo sviluppo della pianta, ottenendo un vino qualità.


2) Fattori umani rilevanti per il legame
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione hanno contribuito ad ottenere il vino “Squinzano” DOC.
L'origine della denominazione DOC Squinzano è da attribuirsi ad alcuni produttori storici presenti nel comprensorio di produzione, rappresentato dai Comuni di Squinzano, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Novoli per intero e parte dei comuni di Campi Salentina, Cellino San Marco, Trepuzzi, Surbo e Lecce, i quali già a partire dai primi anni del secolo scorso producevano vini rossi e rosati a base di Negroamaro (Negro amaro) e Malvasia Nera. Nel 1976, grazie anche all’affermazione di tali vini su mercati Nazionali e Internazionali, è stata istituita la denominazione di Origine Squinzano.
Il nome di questo vino deriva dalla omonima città del salento, zona di vigneti e uliveti, in cui sono
sparse masserie e antiche torri di vedetta.
Lo Squinzano, rosso e rosato, viene prodotto con le uve dei vitigni Negroamaro o Negro amaro, per massima parte, Malvasia nera di Brindisi e Malvasia nera di Lecce.
Il Negroamaro é di remota introduzione e le coltivazioni dell'area meridionale della Puglia, infatti,
sin dal VI secolo a.C., erano caratterizzate quasi unicamente da questo vitigno.

Forme di Allevamento dei vitigni
Le forme di allevamento dei vigneti della DOC Squinzano maggiormente utilizzate sono l'alberello
pugliese e la spalliera:
- Alberello pugliese; é il sistema di allevamento più anticamente diffuso nell'Italia meridionale e insulare e largamente diffuso anche in altre regioni a clima caldo-arido. È concepito per sviluppare una vegetazione di taglia ridotta allo scopo di adattare la produttività del vigneto alle condizioni sfavorevoli della scarsa piovosità del sud Italia. Il sesto d’impianto tradizionale varia da 1,60 - 1,80 m tra le file a 1,00 – 1,10 m. su la fila. La maggior parte dei vigneti allevati ad alberello hanno in media più di trent’anni, infatti, questa forma di allevamento è sempre meno utilizzata nei nuovi impianti di vigneto.
- Spalliera; Nell’ultimo ventennio l’allevamento a spalliera, in termini di estensione ha soppiantato quello ad alberello. Attualmente, infatti, l’alberello pugliese rappresenta al massimo il 20% della superficie, mentre fino a gli anni 80’ rappresentava il 90% della superficie.
Il sesto d’impianto utilizzato nella spalliera varia da 2.00 - 2,20 m tra le file a 0,80 – 1,20 m. sulla fila con una densità d’impianto diversificata con un minimo di 3.800 piante per ettaro, fino ad un massimo di 6.250 piante per ettaro. Questo sesto d’impianto ha permesso una maggiore meccanizzazione della coltura con un notevole sgravio sui costi della manodopera. Nella spalliera si utilizzano sistemi di potatura quali il cordone speronato, ed il guyot.
Il vitigno principe del Salento, e sopratutto della DOC Squinzano è il Negroamaro o Negro amaro.
Questo vitigno trova infatti il suo principale bacino viticolo nelle provincie di Brindisi e Lecce dove
oggi rappresenta circa il 72% della superficie vitata.
I vitigni idonei alla produzione del vino in questione sono quelli tradizionalmente coltivati nell’area di produzione. Le forme di allevamento, i sesti d’impianto e i sistemi di potatura che, anche per i nuovi impianti, sono quelli tradizionali e tali da perseguire la migliore e razionale disposizione sulla superficie delle viti, sia per agevolare l’esecuzione delle operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione della chioma, le pratiche relative all’elaborazione dei vini sono quelle tradizionalmente consolidate in zona per la vinificazione.


B) Informazioni sulla qualità o sulle caratteristiche del prodotto essenzialmente o esclusivamente attribuibili all'ambiente geografico.
I vini di cui al presente disciplinare di produzione presentano, dal punto di vista analitico ed organolettico, caratteristiche molto evidenti e peculiari, che ne permettono una chiara individuazione e tipicizzazione legata all’ambiente geografico.
In particolare tutti i vini presentano caratteristiche chimico-fisiche equilibrate in tutte le tipologie, mentre al sapore e all’odore si riscontrano aromi prevalenti tipici dei vitigni.


C) Descrizione dell'interazione causale fra gli elementi di cui alla lettera A) e quelli di cui alla lettera B).
L’orografia del territorio di produzione e l’esposizione prevalente dei vigneti, localizzati in zone particolarmente vocate alla coltivazione della vite, concorrono a determinare un ambiente adeguatamente ventilato, luminoso, favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive della pianta.
Nella scelta delle aree di produzione vengono privilegiati i terreni con buona esposizione adatti ad
una viticoltura di qualità.
La millenaria storia vitivinicola della regione, dalla Magna Grecia, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del vino “Squinzano”, ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere gli attuali rinomati vini.

VITIGNI

NEGROAMARO N. (MAIN)
** Malvasia Nera di Lecce N (OIV)
** Malvasia Nera di Brindisi N (OIV)
** Malvasia Bianca B (OIV)
** Susumaniello N (OIV)
Sauvignon
Sangiovese
Fiano
Chardonnay

VITIGNI SECONDARI

** BOMBINO BIANCO B. (MAIN)
** Bombino Nero N (OIV)
* CABERNET FRANC N. (MAIN)
* CABERNET SAUVIGNON N. (MAIN)
** Falanghina B (OIV)
* Aglianico N (OIV)
* ALEATICO N. (MAIN)
** ASPRINIO BIANCO (MAIN)
** Asprinio Bianco B (OIV)
** Bianco d'Alessano B (OIV)
** Bombino Bianco B (OIV)
** FIANO B. (MAIN)
** Francavidda B (OIV)
* GARGANEGA B. (MAIN)
** Greco B (OIV)
* GRILLO (MAIN)
** Impigno B (OIV)
** INCROCIO MANZONI 6.0.13 B. (MAIN)
* LAMBRUSCO MAESTRI N. (MAIN)
** Malbech N (OIV)
** MALVASIA BIANCA DI CANDIA (MAIN)
** Malvasia Bianca Lunga B (OIV)
** Malvasia Nera di Basilicata N (OIV)
** MANZONI BIANCO B. (MAIN)
* Montepulciano N (OIV)
** Moscatello Selvatico B (OIV)
* MOSCATO BIANCO B. (MAIN)
** Negroamaro Precoce N (OIV)
** Notardomenico N (OIV)
** Ottavianello N (OIV)
** Pampanuto B (OIV)
** Petit Verdot N (OIV)
** PIEDIROSSO N. (MAIN)
* Pinot Bianco B (OIV)
* Pinot Grigio G (OIV)
* Pinot Nero N (OIV)
* PRIMITIVO N. (MAIN)
** REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO N. (MAIN)
** RIESLING ITALICO B. (MAIN)
* Semillon B. (OTHER)
** Sylvaner Verde B (OIV)
** TRAMINER AROMATICO (MAIN)
** TREBBIANO GIALLO B. (MAIN)
** TREBBIANO TOSCANO (MAIN)
** Uva di Troia N (OIV)
Aglianico
Aglianicone
Barbera
Calabrese
Lacrima
Merlot
Riesling renano
Syrah
Verdeca
Verdicchio
Vermentino

 

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