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Dolcetto d'Asti Doc

Pubblicato da disciplinare

Dolcetto d'Asti
-Dolcetto (100%)

ZONA DELIMITATA
a)intero territorio dei comuni di Bubbio, Cassinasco, Castelboglione, Castelletto Molina, Castel Rocchero, Cessole, Fontanile, Loazzolo, Maranzana, Mombaldone, Mombaruzzo, Monastero Bormida, Montabone, Olmo Gentile, Quaranti, Roccaverano, Rocchetta Palafea, S. Giorgio Scarampi, Serole, Sessame, Vesime;
b) la porzione di territorio situata sulla destra orografica del torrente Belbo dei comuni di Calamandrana, Canelli, Nizza Monferrato.

Inventario delle principali varietà di uve da vino

DOLCETTO N.

LEGAME CON LA ZONA GEOGRAFICA DOC Dolcetto d'Asti

Informazioni sulla zona geografica:
Il sistema collinare che da Nizza Monferrato, a partire dalla destra orografica del torrente Belbo, si innalza verso sud fino ad un altezza di circa 400 metri, dove una linea di crinale separa le province di Asti e Alessandria, è l’area di coltivazione del Dolcetto.
La prima testimonianza della coltivazione del Dolcetto nell’astigiano è del primo decennio del cinquecento ad opera di Giovan Giorgio Allione d’Asti, commediografo e poeta che cita in una delle sue commedie il ‘Dosset de Mongardin’, paese alle porte di Asti. Il Dolcetto, infatti è uno dei più antichi vitigni autoctoni del Piemonte. Il sistema di allevamento è la controspalliera che permette ai filari di intercettare al meglio la luce del sole, mentre il sistema di potatura tradizionale per queste zone dell’astigiano è il Guyot.


Informazioni sul prodotto:
Vengono di norma scelti per il Dolcetto suoli poco fertili ed esposizioni intermedie, non eccessivamente assolate, per evitare stress idrico severo a cui il vitigno è sensibile. Sono considerati ottimali i suoli calcareo marnosi piuttosto sciolti, più frequenti nelle parti più elevate del comprensorio.

Legame causale:
L’ampia diffusione del Dolcetto nell’Alto Monferrato (e nella fascia preappenninica) è attestata già da insigni studiosi e ampelografi piemontesi dei secoli XVIII e XIX quali Nuvolone e Gallesio, che cita anche il sinonimo “uva d’Acqui”. Nel 1613 tal Gugliemo Prato, “cittadino Astese, Speziale e Filosopho”, scriveva un trattato ove parlava dei ‘Dosseti’ come ‘rotondo e gentile vino di colore assai grande e saporito, poco o punto agrestino’ lasciando intendere una certa diffusione nella zona della Langa Astigiana, comuni aggregati alla Provincia di Asti nel 1935.

 

Nome e titolo del richiedente: CONSORZIO TUTELA VINI D'ASTI E DEL MONFERRATO
Status giuridico, dimensioni e composizione (per le persone giuridiche): CONSORZIO TUTELA VINI DOC E DOCG (170 aziende associate in rappresentanza di viticoltori, vinificatori, imbottigliatori delle 10 denominazioni tutelate)
Nazionalità: Italia
Indirizzo: 15 Morelli
14100 Asti
Italia
Telefono: 39 0141-598998
Fax: 39 0141-598984
e-mail: consorzio@viniastimonferrato.it

 

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