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Cavolfiore della Piana del Sele - Domanda di registrazione e disciplinare

Pubblicato da disciplinare
Cavolfiore della Piana del Sele

Domanda di registrazione dell'indicazione geografica protetta «Cavolfiore della Piana del Sele» e  pubblicazione del disciplinare di produzione.

MINISTERO DELL'AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITA' ALIMENTARE E DELLE FORESTE
COMUNICATO 

Domanda di registrazione dell'indicazione geografica protetta «Cavolfiore della Piana del Sele» e  pubblicazione del disciplinare di produzione. (23A00168)

(GU n.13 del 17-1-2023)
 
 


Il Ministero dell'agricoltura, della sovranita' alimentare e
delle foreste, esaminata la domanda intesa ad ottenere la
registrazione della denominazione «Cavolfiore della Piana del Sele»
come indicazione geografica protetta, ai sensi del regolamento (UE)
n. 1151/2012 del Parlamento e del Consiglio del 21 novembre 2012,
presentata dall'Associazione - Comitato promotore per il
riconoscimento del «Cavolfiore della Piana del Sele», acquisito il
parere favorevole della Regione Campania e a seguito della riunione
di pubblico accertamento tenutasi a Eboli in data 14 dicembre 2022,
provvede come previsto dall'art. 9, comma 1, del decreto Ministeriale
14 ottobre 2013, alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana del disciplinare di produzione affinche' ogni
persona fisica o giuridica avente un interesse legittimo e residente
sul territorio nazionale possa fare opposizione alla domanda di
registrazione.
Le eventuali opposizioni, adeguatamente motivate, relative alla
domanda di registrazione, dovranno pervenire al Ministero
dell'agricoltura, della sovranita' alimentare e delle foreste -
Dipartimento delle politiche competitive della qualita'
agroalimentare dell'ippica e della pesca - Direzione generale per la
promozione della qualita' agroalimentare e dell'ippica - PQAI IV -
via XX Settembre n. 20 - 00187 Roma - entro e non oltre trenta giorni
dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana del presente disciplinare di produzione, dalle sole persone
fisiche o giuridiche aventi un interesse legittimo e residenti sul
territorio nazionale.
Dette opposizioni sono ricevibili se pervengono al Ministero nei
tempi sopra esposti, pena irricevibilita' nonche', se con adeguata
documentazione, dimostrano la mancata osservanza delle condizioni di
cui all'art. 5 e all'art. 7, paragrafo 1 del regolamento (UE) n.
1151/2012; dimostrano che la registrazione del nome proposto e'
contraria all'art. 6, paragrafo 2, 3 o 4 del regolamento (UE) n.
1151/2012; dimostra che la registrazione del nome proposto danneggia
l'esistenza di un nome omonimo o parzialmente omonimo o di un
marchio, oppure l'esistenza di prodotti che si trovano legalmente sul
mercato da almeno cinque anni prima della data di pubblicazione di
cui all'art. 50, paragrafo 2, lettera a) del regolamento (UE) n.
1151/2012; forniscono elementi sulla cui base si puo' concludere che
il nome di cui si chiede la registrazione e' un termine generico.
Il Ministero, ove le ritenesse ricevibili, seguira' la procedura
prevista dal decreto ministeriale n. 12511 del 14 ottobre 2013,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 251
del 25 ottobre 2013, prima dell'eventuale trasmissione della suddetta
domanda di registrazione alla Commissione europea.
Decorso tale termine, in assenza delle suddette opposizioni o
dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta domanda sara'
notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 49 del
regolamento (UE) n. 1151/2012, ai competenti organi comunitari.

Allegato

Disciplinare di produzione del Cavolfiore della Piana del Sele IGP

Art. 1.

Denominazione

L'indicazione geografica protetta (I.G.P.) «Cavolfiore della
Piana del Sele» e' riservata ai corimbi di cavolfiore che rispondono
ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare.


Art. 2.

Caratteristiche del prodotto

La denominazione «Cavolfiore della Piana del Sele» designa i
corimbi afferenti alle varieta'/ibridi della specie Brassica oleracea
L. var. botrytis, sotto elencate prodotti nella zona delimitata
nell'art. 3 del presente disciplinare.
Le varieta'/ibridi, aventi un ciclo colturale oscillante tra 70 e
215 giorni, sono:
Alston, Deepty, Guidalina, Lucex, Marmorex, Valmer, Tatuin,
Alcala, Moonshine, Whiton, Adona, Moncayo, Bouchard, Lotsa, Socius,
Ardent, Obiwan, Casper, Spacestar Gol, Acis, Wonder, Lavaredo,
Borealis, Naruto, Akara, Tramont, Rafale, Omeris, Karen, Maimon,
Subasio, Cantabria, Altair, Alfeen, Bernoulli, Amistad, Amistad Bio,
Pamyros, Diwan, Guendis, Typical, Lecatis, Triomphant, Tonale,
Akinen, Braven, Talvena, Manresa, Carantic, Parotis, Cristallo,
Darifeen, Locarno, Barcedo, Vedis, Alberto, Nomad.
Il prodotto e' immesso in commercio allo stato fresco o gia'
pronto per il consumo (IV gamma) essendo stato sottoposto a processi
tecnologici di minima entita', articolati nelle fasi di selezione,
cernita, taglio, lavaggio, asciugatura e confezionamento in buste, in
vaschette sigillate o altro come meglio dettagliato al successivo
art. 8 con eventuale utilizzo di atmosfera protettiva.
I corimbi ammessi a tutela, all'atto della raccolta in campo,
devono possedere le seguenti caratteristiche:
a) il calibro deve avere il valore minimo di 13 cm;
b) forma e colorazione tipiche della varieta' di appartenenza;
c) assenza di macchie sull'intera superficie del corimbo;
d) assenza di foglie all'interno del corimbo;
e) struttura interna: glomeruli ben serrati;
f) glomeruli e foglie di rivestimento del corimbo integri;
g) assenza di odori anomali e di marciumi;
h) la sostanza secca dei corimbi deve essere superiore al 6%
del peso fresco degli stessi;
i) il residuo rifrattometrico deve risultare ≥ 8,7 °Brix;
l) antiossidanti: la vitamina C deve oltrepassare 50 mg/kg.


Art. 3.

Zona di produzione

La zona di produzione del «Cavolfiore della Piana del Sele»
ricade nella Provincia di Salerno e comprende il territorio
amministrativo afferente ai seguenti comuni: Albanella, Altavilla
Silentina, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio Paestum, Eboli, Giungano,
Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Pontecagnano Faiano.


Art. 4.

Prova dell'origine

Al fine di garantire l'origine del prodotto ogni fase del
processo produttivo viene monitorata documentandone gli input e gli
output. La tracciabilita' del prodotto avviene attraverso
l'iscrizione, in appositi elenchi gestiti dalla struttura di
controllo, dei produttori, dei condizionatori, dei confezionatori e
di eventuali intermediari, nonche' attraverso la denuncia annuale,
alla struttura di controllo, dei quantitativi prodotti dai singoli
produttori. Tutte le persone fisiche o giuridiche, iscritte nei
relativi elenchi, sono assoggettate alle verifiche da parte della
struttura di controllo secondo quanto disposto dal disciplinare di
produzione e dal relativo piano di controllo.


Art. 5.

Metodo di ottenimento del prodotto

Il seme di «Cavolfiore della Piana del Sele» impiegato per la
riproduzione deve essere conforme alle prescrizioni di legge
riguardanti l'intera filiera sementiera, vivaistica, produttiva e
commerciale.
Gli interventi tecnico-colturali previsti sono:
a) impianto della coltura: la semina si effettua in contenitori
alveolari. Il trapianto delle piantine provviste di 4-5 foglie vere
si realizza in estate-autunno oppure a fine inverno-inizio primavera
su terreno previamente sottoposto ad una lavorazione principale di
media profondita', seguita da erpicature e/o fresature; viene
realizzata la disposizione in file singole o binate. La densita'
d'impianto varia in funzione della varieta' e della stagione
colturale, da 1.6 a 2,0 piante per m² (pari a circa 16.000/20.000
pt/ha), considerando comunque che l'aumento degli spaziamenti tra le
piante da' luogo a un incremento del calibro dei corimbi che si
producono;
b) avvicendamento colturale: il «Cavolfiore della Piana del
Sele» deve essere obbligatoriamente coltivato pianificando e
rispettando inderogabilmente un avvicendamento colturale, al fine di
evitare di ripetere questa coltura sullo stesso appezzamento di suolo
per due anni consecutivi, ovvero di farla precedere e seguire da
almeno un ciclo colturale effettuato con colture non afferenti alla
famiglia delle Brassicaceae;
c) irrigazione: gli apporti irrigui sono commisurati
all'andamento meteorologico stagionale e alle caratteristiche del
suolo, ovvero alla domanda evapotraspirativa;
d) concimazione: deve essere praticata in base alle esigenze
nutrizionali effettive della coltura. L'azoto deve essere
somministrato evitando interventi nell'ultimo mese che precede la
raccolta. In tal modo si evita l'allungamento della fase vegetativa e
si migliora nel contempo la qualita' dei corimbi;
e) difesa fitosanitaria: tutte le procedure di difesa
fitosanitaria devono essere conformi al «Disciplinare di difesa
integrata» del Cavolfiore emanato dalla Regione Campania, Assessorato
all'agricoltura, ultimo aggiornamento; ovvero, in alternativa, devono
essere conformi al «Disciplinare di produzione biologica», cosi' come
previsto dalle normative comunitarie e nazionali vigenti in materia;
f) raccolta: e' effettuata recidendo manualmente lo scapo
fiorale al di sotto dell'ultima foglia involucrante il corimbo,
quando quest'ultimo ha completato l'accrescimento. La produzione
massima ammessa e' pari a 40 t·ha-1 ;
g) conservazione post-raccolta: la conservazione post-raccolta
avviene: a) a temperatura ambiente, in appositi locali idonei allo
svolgimento di tale fase, poco luminosi, ben ventilati e con umidita'
ambientale inferiore al 75%; b) in celle frigorifere, con temperatura
compresa tra 0° e 4°C e umidita' del 70-75%, anche con l'ausilio di
atmosfera controllata, ovvero con percentuali di ossigeno e anidride
carbonica comprese tra 2% e 8%;
h) lavorazione del prodotto: prima del confezionamento, il
prodotto raccolto e ben asciutto e' sottoposto al processo di
lavorazione, consistente nel taglio dello scapo fiorale a 1 cm di
lunghezza e nella recisione della corona di foglie esterne, non
aderenti al corimbo, in modo da ottenere corimbi compatti e ben
protetti.


Art. 6.

Legame con la zona geografica

La domanda di registrazione della I.G.P. «Cavolfiore della Piana
del Sele» si basa sulle pregevoli caratteristiche qualitative dei
corimbi, che manifestano colore e croccantezza apprezzabili, nonche'
un elevato grado di consistenza alla raccolta che si traduce in una
notevole resistenza alla cottura, un valore significativo di sostanza
secca e grado rifrattometrico, concentrazioni considerevoli di
elementi minerali fondamentali per il metabolismo umano, quali
fosforo, calcio, potassio, magnesio e ferro, nonche' un alto
contenuto di vitamina C. Tra i parametri menzionati, la sostanza
secca, il residuo rifrattometrico e la vitamina C assumono
un'importanza particolare, per cui sono stati prescelti per esprimere
le caratteristiche distintive del prodotto individuato nonche' la
superiorita' qualitativa dei corimbi di cavolfiore prodotti nella
Piana del Sele rispetto a quelli ottenuti in altri areali produttivi.
Questi parametri sono collegati, rispettivamente, al sapore (profumo
e croccantezza), alla dolcezza e agli effetti benefici sull'organismo
umano. Per tali motivi, i tre indicatori di qualita' menzionati sono
stati inseriti tra i parametri da determinare per attribuire la «IGP»
ai corimbi di cavolfiore ottenuti nella Piana del Sele. Le proprieta'
descritte hanno determinato un giudizio storicamente molto favorevole
dei corimbi di cavolfiore prodotti nella Piana del Sele, testimoniato
dall'incremento continuo della produzione registrato negli anni,
abbinato alla conclamata e diffusa reputazione del prodotto sui
mercati nazionali ed internazionali.
Queste caratteristiche qualitative rappresentano il risultato
della coltivazione del cavolfiore sui terreni agricoli dell'areale di
coltivazione del Cavolfiore della Piana del Sele costituiti da uno
spesso strato superficiale di suolo, di natura vulcanico-alluvionale,
formatisi in conseguenza delle diverse eruzioni del Vesuvio nonche'
dell'attivita' alluvionale del fiume Sele e degli altri corsi d'acqua
superficiali che si diramano sul territorio. Cio' ha generato suoli
molto ricchi di macro- e microelementi, in particolare potassio,
calcio e ferro, che sono coinvolti nei processi metabolici che
conferiscono al prodotto le sue esclusive caratteristiche di
consistenza, adattamento alle diverse condizioni di cottura e
sapidita'.
Inoltre, il clima della Piana del Sele interagisce positivamente
con le peculiarita' pedologiche nel determinare le pregevoli
caratteristiche qualitative del cavolfiore della Piana del Sele,
poiche' consente alle piante di valorizzare il proprio potenziale
genetico e riducendo ai minimi termini il rischio di stress idrici e
termici compromettenti.
L'importante specificita' climatica dell'areale descritta e' la
risultante dell'azione termoregolatrice esercitata congiuntamente dal
Mar Tirreno, che ne lambisce la costa occidentale e dalla catena
montuosa degli Alburni, ubicata a nord-est, che protegge il
territorio dai venti freddi provenienti dai Balcani e beneficia anche
le coltivazioni raccogliendo le piogge provenienti da Ovest negli
invasi sotterranei naturali.
Pertanto, oltre all'evoluzione produttiva raggiunta ed il
contributo antropico, la qualita' riconoscibile e riconosciuta del
prodotto in questione e' favorita innanzitutto dalle peculiarita'
ambientali (pedo/climatici e ventosita'), presenti esclusivamente nel
predetto areale di coltivazione del Cavolfiore della Piana del Sele.
Tali caratteristiche, rappresentano un unicum assoluto.
L'areale di riferimento e' un bacino produttivo ottimale per la
coltivazione del Cavolfiore anche nel periodo estivo.
Infatti, le diverse altitudini assicurano nei comuni periferici
(aree collinari del bacino individuato) condizioni climatiche
favorevoli anche nel periodo piu' caldo dell'anno. I comuni di
Albanella, Altavilla Silentina, Giungano, Montecorvino Pugliano,
Montecorvino Rovella, assicurano un adeguato impatto climatico tale
da avviare una produzione anche nei mesi primaverili-estivi compresi
tra maggio e settembre. Diversamente, i comuni di Battipaglia,
Bellizzi, Capaccio Paestum, Eboli, Pontecagnano Faiano, rappresentano
le aree pianeggianti maggiormente produttive che coprono il periodo
autunno-vernino (da ottobre ad aprile). In particolare, il Comune di
Eboli, areale con la maggiore superficie agricola utilizzata (SAU),
e' tra i comuni con la piu' elevata estensione di produzione di
cavolfiore.
Le peculiarita' territoriali assicurano l'alta qualita' e la
riconoscibilita' del prodotto.
A dimostrazione della riconosciuta reputazione guadagnata, nel
corso del tempo, dalla denominazione «Cavolfiore della Piana del
Sele», oltre a considerevoli evidenze storiche tra cui:
1. «regesti» notarili - Coltivazione orto in Eboli anno 1543 e
1622;
2. fotografie risalenti agli anni '60/70, archivio Gallotta di
Eboli (SA), che inquadrano coltivazioni di cavolfiore nel medesimo
bacino produttivo;
3. documenti contabili, provenienti da diverse aziende gia'
operanti nell'areale individuato;
si annovera una variegata documentazione comprendente:
a) etichette, documenti contabili, questionari e testimonianze
video di produttori del Cavolfiore della Piana del Sele;
b) pubblicazioni scientifiche tra cui:
i. Fiume F., R. D'Amore, R. Santoro, S. Porcelli, 1983. Il
controllo di alcuni parassiti ipogei del cavolfiore in successione
col pomodoro. Agricoltura Ricerca, 22, 21-31;
ii. Assessorato all'Agricoltura ed alle Attivita' Produttive
- Se.S.I.R.C.A., 2005. Definizioni di liste varietali orticole in
Campania;
iii. Prova dimostrativa di orientamento varietale - Centro
Orticolo Campano anno 2007. Cavolfiore tipo bianco a ciclo invernale;
iv. Riccardi R., 2009. Confronto di cavolfiore «bianco» in
ciclo autunnale. Eureco - Regione Campania, 1-13;
v. Perrone D., B. D'Onofrio, A. Pentangelo, M. Zaccardelli,
2010. Varieta' di cavolfiore bianco per il ciclo invernale al Sud.
L'Informatore Agrario, 24, 2-5;
vi. Perrone D., Villecco D., D'Onofrio B., Ricciardi M.,
Pierri M., Ragosta G., Pane C., Lupo F., Ronga D., Zaccardelli M.,
2012. Cavolfiore bianco, Liste varietali aggiornate per il Sud
Italia. L'Informatore Agrario, 23, 59-63;
c) pubblicazioni on-line su blog specializzati d'interesse
gastronomico nazionale che citano il cavolfiore della Piana del Sele,
le caratteristiche distintive del territorio e la ricchezza
gastronomica che lo contraddistingue. Tra i diversi blog se ne
segnalano alcuni, tra cui: quello di Luciano Pignataro, noto
giornalista professionista e scrittore eno-gastronomico. Diversi sono
i riferimenti nel blog di Pignataro al cavolfiore della Piana del
Sele, dove si legge: «Nella piana del Sele questo ortaggio si esprime
in condizioni ideali grazie alle condizioni territoriali e climatiche
che, senza dubbio, conferiscono le rinomate qualita' al Cavolfiore
della Piana del Sele, tra cui il colore bianco lucente nonche' la
croccantezza dei corimbi». Svariate sono, inoltre, le ricette citate
nel blog che nobilitano e esaltano il cavolfiore della Piana del Sele
ed i suoi benefici sulla salute. Degno di nota e' Vins Extrêmes un
blog creato per gli amanti della cucina ricco di note e curiosita',
dove, a proposito del cavolfiore della Piana del Sele si legge: «...
alcune aree dello stivale hanno una vocazione particolarmente adatta
alla produzione di cavolfiori di eccellente qualita', per esempio -
in Campania - il rinomato cavolfiore della Piana del Sele», oltre ad
altre osservazioni come «Lo sappiamo da sempre, vi e' una ricca
letteratura scientifica riferita alle sue proprieta' benefiche,
soprattutto quando proviene da un areale ben individuato (Piana del
Sele) e da pratiche ed esperienze consolidate nel tempo. Non inizia
l'autunno e non e' inverno se non si raccoglie il cavolfiore della
Piana del Sele». Ancora, su Nutritionhealth, un blog vetrina di tutto
cio' che riguarda il benessere ed il tempo libero, si cita il
cavolfiore della Piana del Sele tra i prodotti «patrimonio di grande
valore identitario» per il territorio di riferimento; come su
Agrofood, un blog gastronomico itinerante che attraversa l'Italia,
dove il cavolfiore della Piana del Sele viene citato tra le preziose
tipicita' di cui e' ricco il nostro Paese;
d) pubblicazioni su quotidiano il Mattino di carattere tecnico
scientifico dal titolo «Spremuta di Natura» circa le qualita' del
Cavolfiore della Piana del Sele (del 21 aprile 2022), e su rivista
«Unico» dal titolo «Sono cavolfiori nostri ricchi di effetti
benefici» a pag. 14 (n. 39 dell'8 novembre 2014);
e) una relazione commerciale (: Aspetti qualitativi e
commerciali del «Cavolfiore della Piana del Sele») ed una
gastronomica (: Ricette Storiche) circa il crescente gradimento del
Cavolfiore della Piana del Sele riscontrato presso i consumatori;
f) ricettari (on line) ed eventi nei quali si esaltano le
qualita' nutraceutiche nonche' le caratteristiche del Cavolfiore
della Piana del Sele riferite al colore, alla croccantezza e sapore;
g) video promozionali (tra cui: programma televisivo La7
«L'ingrediente perfetto» e video on-line Cavolfiore della Piana del
Sele);
h) eventi dedicati (premio 2017) alla produzione del Cavolfiore
della Piana del Sele. Si tratta di un riconoscimento rivolto alle
professionalita' che da ambiti diversi (ricerca, gastronomia,
giornalismo e produzione agricola), nel corso dell'anno hanno
particolarmente valorizzato e promosso le eccellenze agricole del
territorio.
Tale documentazione, come si puo' notare, tocca diverse attivita'
della filiera agricola tra cui: produzione, promozione,
commercializzazione, ricerca.


Art. 7.

Controlli

La verifica del rispetto del presente disciplinare e' svolta
conformemente a quanto stabilito dall'art. 37 del regolamento (UE)
1151/2012. L'Organismo di controllo preposto alla verifica del
disciplinare e' Agroqualita' Spa - viale Cesare Pavese 305 - 00144
Roma - tel. 06.54228575 fax 06.54228692 posta elettronica:
agroqualita@legalmail.it - agroqualita@agroqualita.it


Art. 8.

Confezionamento ed etichettatura

Il confezionamento del prodotto puo' avvenire anche al di fuori
dell'area di produzione.
I corimbi allo stato fresco sono selezionati e imballati in
riferimento alle diverse pezzature ed esigenze di mercato, ovvero:
prodotto affogliato: provvisto delle foglie che ricoprono il
corimbo;
prodotto coronato: con foglie recise almeno 3 cm al di sopra
del corimbo;
prodotto semicoronato: con foglie recise almeno 3 cm al di
sopra del corimbo, ma in numero inferiore rispetto al prodotto
coronato;
prodotto defogliato: provvisto delle cinque foglie piu' interne
e privo della parte non commestibile del peduncolo;
prodotto nudo: privo di foglie e protetto con film di plastica
anche microforata.
Gli imballaggi utilizzati devono essere conformi alla normativa
comunitaria. Il confezionamento avviene in imballaggi che possono
essere costituiti da vari materiali, quali legno, cartone, carta,
rete, plastica.
All'atto dell'immissione al consumo, il contenuto di ogni
imballaggio e di ogni singola confezione deve essere omogeneo in
termini di pezzatura e comprendere corimbi di cavolfiore afferenti
alla stessa varieta'. Su ciascun corimbo di ogni confezione deve
essere presente, su base adesiva, il logo della denominazione da
apporre sulle parti non edibili.
Il prodotto immesso in commercio gia' pronto per il consumo (IV
gamma) deve essere confezionato in contenitori quali: vassoi, buste,
vaschette, con o senza l'impiego di atmosfera protettiva.
I citati contenitori possono essere realizzati in plastica,
cartone o ogni altro materiale considerato idoneo, per tale uso,
secondo i termini di legge.
Per questa tipologia di confezionamento, il logo della
denominazione deve essere presente, su base adesiva, su ciascun
contenitore.
Il contenuto di ciascun imballaggio deve essere sempre ben
visibile. Tutte le confezioni devono essere sigillate in modo tale
che il prodotto non possa essere estratto senza la rottura della
confezione stessa. Non e' ammessa la vendita di prodotto sfuso.
Gli imballaggi e le confezioni del prodotto immesso in commercio
allo stato fresco o gia' pronto per il consumo (IV gamma), devono
presentare: il simbolo grafico europeo della IGP, accompagnato dalla
dicitura «Cavolfiore della Piana del Sele I.G.P.», il nome, la
ragione sociale, l'indirizzo del produttore e del confezionatore, ed
ogni altra informazione prevista dalla normativa vigente in materia
di etichettatura.
Sugli imballaggi possono, inoltre, figurare indicazioni, simboli
o pittogrammi che invitano il consumatore ad una gestione
«ecologicamente» corretta del contenitore, al fine di facilitare la
raccolta, il riutilizzo ed il riciclaggio. L'imballaggio deve
preservare le tipicita' e le caratteristiche del prodotto, senza
causarne alcuna alterazione.
Inoltre, e' consentita l'indicazione di altre certificazioni
conseguite dal prodotto (ad esempio: Global GAP, BRC, IFS, Residuo
zero, ecc.), l'uso di nomi, ragioni sociali, marchi privati, non
aventi carattere laudativo e non inducenti a trarre in inganno il
consumatore sulla natura e sulle caratteristiche del prodotto.
Le indicazioni riportate sull'etichetta dei prodotti alimentari
destinati alla commercializzazione sul mercato nazionale devono
essere riportate in lingua italiana e, eventualmente, in altre lingue
ufficiali dell'Unione europea che si aggiungono all'idioma nazionale
ma non lo sostituiscono.
Qualsiasi altra qualificazione non espressamente prevista dal
disciplinare di produzione non e' ammessa.
Di seguito e' riportato il logo della denominazione nelle
versioni in bianco e nero positivo, a colori e in bianco e nero
negativo.

Cavolfiore della piana del sele
Il marchio consiste nella rappresentazione di un cavolfiore
bianco avvolto dalle sue foglie verdi (C 49 M 9 Y92 K0), in stile
cartoon, su uno sfondo marrone sfumato (C 5 M 64 Y100 K0), che
richiama cromaticamente la terra.
Le foglie in primo piano presentano in evidenza le venature,
disegnate nello stesso colore del cavolfiore, mentre le foglie che si
trovano prospetticamente sulla parte retrostante sono solo accennate,
con un verde piu' scuro (C 87 M 26 Y100 K15).
All'interno dello sfondo e' situata la scritta «Cavolfiore della
Piana del Sele I.G.P.», disposta in modo circolare ad accompagnare la
circonferenza e ad avvolgere il cavolfiore, con carattere «Montserrat
Extra Bold» di 2 pesi diversi, in stampato maiuscolo e di colore
bianco come il cavolfiore al centro del logo.

 

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