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Liquore di Limone della Costa d'Amalfi Ig

Pubblicato da disciplinare
Liquore di Limone della Costa d'Amalfi

La qualita' e la rinomanza del Liquore di Limone della Costa d'Amalfi sono note e documentate con  straordinaria continuita' da almeno due secoli, vale a dire dai primi anni dell'Ottocento. Il liquore di  agrumi e in particolare quello di limone non mancano mai nei ricettari italiani e la loro preparazione e diffusione sono ampiamente testimoniate

Scheda tecnica Indicazione geografica «Liquore di Limone della Costa d'Amalfi»

1. Denominazione e categoria della bevanda spiritosa con indicazione geografica: Liquore di  Limone della Costa d'Amalfi o Liquore di Limone Costa d'Amalfi.
Categoria della bevanda spiritosa: Liquore di agrumi.
La denominazione «Liquore di Limone della Costa d'Amalfi» e' riservata esclusivamente al liquore  ottenuto mediante la macerazione a freddo in alcole etilico di scorze di limoni ascrivibili all'Indicazione Geografica Protetta «Limone Costa d'Amalfi» (riconosciuta con Regolamento CE n. 1356 del 4 luglio 2001) riferibile all'ecotipo «Sfusato Amalfitano» derivante dal Femminello Sfusato (Citrus limon, (L.) Burm. f.);
2. Descrizione della bevanda spiritosa:
a) Principali caratteristiche fisiche, chimiche ed organolettiche:
colore giallo intenso torbido con sfumature di verde brillante;
aspetto da opalescente a limpido;
odore caratteristico di limone;
sapore dolce e caratteristico di limone;
b) Caratteristiche specifiche della bevanda spiritosa rispetto alla categoria cui appartiene:
titolo alcolometrico volumico non inferiore a 25%;
rapporto ponderale minimo, garantito e menzionato in etichetta tra gli ingredienti, di almeno 250  grammi di frutto intero di Limone Costa d'Amalfi IGP per litro di liquore finito;
concentrazione di zucchero (totale zuccheri espressi come invertito) g/litro non inferiori a 200 e  non superiori a 350;
la componente aromatica del prodotto finito presenta l'aroma caratteristico del «Limone Costa  d'Amalfi IGP»;
divieto di aggiunta di coloranti, emulsionanti, stabilizzanti
ed aromi.
c) Zona geografica interessata
La zona di produzione del «Liquore di Limone della Costa
d'Amalfi» comprende i territori dei comuni della Costiera Amalfitana,
e precisamente: Amalfi, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori,
Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare.
Tutte le fasi del processo produttivo devono avvenire all'interno
della zona geografica cosi' individuata, ad eccezione del
confezionamento e imbottigliamento che puo' essere effettuato anche
fuori comprensorio.
e) Metodo di produzione della bevanda spiritosa
Lavaggio dei limoni. I limoni dovranno essere puliti da tracce di
terriccio, polvere o altre impurita'. Per la pulitura dei limoni non
e' in nessun caso consentito fare ricorso all'uso di detergenti o
disinfettanti fatta eccezione per l'uso di cloro o sanificanti a base
di cloro idonei all'utilizzo per lavaggio di frutta. E' comunque
obbligatorio il lavaggio effettuato con acqua con concentrazione di
cloro non superiore alla quantita' massima indicata
dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' per l'addizione all'acqua potabile.
Pelatura dei limoni. La pelatura dei limoni, a mano o a macchina,
e' effettuata avendo cura di asportare, per quanto possibile, il solo flavedo.
Infusione delle bucce. La preparazione dell'infuso avviene
mettendo a macerare le bucce, fresche, congelate o surgelate, in
alcool etilico, dalle caratteristiche previste dall'allegato I punto
1) del Reg. 110/08 all'interno di contenitori idonei per uso
alimentare, per un tempo non inferiore a 36 ore. L'infuso ottenuto
puo' subire una o piu' filtrazioni o manipolazioni fisiche.
Produzione del liquore. Il liquore viene ottenuto miscelando
nelle opportune dosi l'acqua, lo zucchero, ovvero lo sciroppo
zuccherino se preparato a parte, con l'infuso di scorze di «Limone
Costa d'Amalfi IGP» e l'alcool etilico, ove necessario per ottenere
la gradazione definitiva. E' fatto obbligo che per ogni litro di
liquore siano utilizzate scorzette di almeno 250 g di limoni interi.
Il liquore ottenuto puo' subire una o piu' filtrazioni ed eventuale
omogeneizzazione. Il liquore viene prodotto, miscelato e stoccato in
serbatoi consentiti per tale uso. Il liquore si presenta in fase di
produzione opalescente e nel tempo e' soggetto ad un naturale
illimpidimento, essendo un prodotto naturale, e' possibile la
presenza di olii essenziali sul collo della bottiglia, sinonimo di
genuinita'. Il confezionamento del «Liquore di Limone della Costa
d'Amalfi» potra' avvenire unicamente in contenitori di vetro di
capacita' non superiore a 2 litri ad esclusione di confezioni
speciali per manifestazioni/esposizioni non destinate alla vendita.
f) Elementi che dimostrano il legame con l'ambiente geografico o
con l'origine geografica
La qualita' e la rinomanza del Liquore di Limone della Costa
d'Amalfi sono note e documentate con straordinaria continuita' da
almeno due secoli, vale a dire dai primi anni dell'Ottocento. Il
liquore di agrumi e in particolare quello di limone non mancano mai
nei ricettari italiani e la loro preparazione e diffusione sono
ampiamente testimoniate. La notorieta' del liquore di agrumi si
accompagna ovviamente alla produzione agricola di aranci, limoni e
mandarini ed e' piu' forte laddove storicamente le coltivazioni sono
piu' estese e la cultura della produzione piu' radicata nelle
societa' rurali.
In Costiera Amalfitana la presenza di limoneti in epoche antiche
e' stata dimostrata da numerosi documenti storici. Furono gli Arabi,
nel corso della loro espansione e delle loro conquiste, che
introdussero il limone in Spagna e in Sicilia e da qui in Campania.
Ma la vera diffusione del limone, nell'area di Amalfi, avvenne
soprattutto grazie all'accertata necessita' di disporre di questo
frutto a seguito della scoperta della sua grande utilita' nella lotta
allo scorbuto, la malattia dovuta a carenza di vitamina C, di cui gli
agrumi sono notoriamente ricchi. Per gli amalfitani, popolo famoso di
navigatori, era determinante poter disporre, sulle proprie navi, di
scorte abbondanti di questo prezioso frutto. Gia' nell'XI secolo, la
Repubblica Amalfitana decreto' che a bordo delle navi ci fossero
sempre provviste di tali frutti. Dal 1400 al 1800 altissima fu la
richiesta, anche da parte di altri Paesi, soprattutto nord-europei,
di limoni amalfitani, proprio per il loro impiego nella lotta allo
scorbuto. Matteo Camera scrive, a tal proposito, nel 1600, di limoni
«...che da Minori venivano trasportati via mare verso altri mercati
italiani, assieme a limoncelli e a cetrangoli...», termine con il
quale venivano indicate le arance amare. E' cosi' che lungo la Costa,
i «giardini di limoni», come sono chiamati in questa zona i limoneti,
sono andati crescendo di numero e di ampiezza nel corso dei secoli,
attraverso un'opera immane dell'uomo che ha recuperato
all'agricoltura suoli scoscesi ed impervi. Altre testimonianze sono
presenti negli scavi di Pompei, dove attraverso affreschi si evince
la presenza di piante di limoni nella «casa del frutteto» gia' nel
lontano 1600 a.C.. Dopo il 1500 la presenza del limone nell'area e'
riportata da diversi autori, e in un testo del '600 si trova anche un
accenno ad un «limon amalphitanus», dalle caratteristiche molto
simili all'odierno sfusato della Costiera. Infine, sono tanti i
documenti, anche fotografici, del '900, che testimoniano gli intensi
traffici, soprattutto con le Americhe, per la spedizione, via mare,
di notevoli partite di limoni ed altri agrumi prodotti in Costiera.
Questi elementi contribuiscono a conferire al limone prodotto in
Penisola sorrentina e sull'isola di Capri caratteristiche
organolettiche uniche; quando le bucce di questi limoni vengono poste
in alcool per la preparazione del liquore, esse trasferiscono
all'infuso tutte le qualita' del frutto. Evidente e' inoltre il
legame tra economia agrumicola e produzione e consumo del liquore di
limone. E' tradizione della Penisola Sorrentina/Amalfitana che le
famiglie di proprietari terrieri o di coloni di aziende agrumarie
producano da quasi due secoli il rosolio, utilizzando gli stessi
limoni destinati alla vendita sui mercati nazionali e internazionali.
Di fatto il «Liquore di Limone della Costa d'Amalfi» rappresenta
uno dei prodotti tradizionali di eccellenza dell'offerta
eno-gastronomica di questa area. Nel corso degli ultimi decenni si e'
verificata una larga diffusione di un tipo di liquore a base di
limone, ottenuto dall'infusione delle bucce in una miscela di alcool,
acqua e zucchero. Esso e' l'erede diretto dei rosoli prodotti dalla
farmaceutica araba medievale, in particolare egiziana, originata
dall'alchimista Agazis, il quale insegno' il processo della
distillazione dell'alcool dal vino mediante l'uso dell'alambicco. Nel
corso del secolo XIX in molte case della Costiera Amalfitana e
specialmente a Minori veniva preparato un liquore al limone, mediante
l'impiego dell'alcool; esso veniva servito a conclusione di lauti
pranzi, allo scopo di favorire la digestione. Inizialmente la
qualita' di agrumi utilizzata era la lima o limetta, un limone di
piccole dimensioni dalla buccia sottile, colto dalla pianta per
questa operazione non ancora completamente maturo. In seguito sono
stati impiegati altri tipi di limoni, tra cui in particolare lo
sfusato. L'invenzione della ricetta di questo sensazionale e
gradevole elisir e' contesa tra Minori e Capri.
L'utilizzo del «Limone Costa d'Amalfi IGP» dovra' essere
dimostrato mediante l'acquisizione e detenzione delle
ricevute/fatture di acquisto dai produttori o condizionatori
riconosciuti ed autorizzati dagli organismi preposti alla sua tutela.
Tale documentazione dovra' essere annotata e conservata tra i
documenti ufficiali dell'azienda nelle modalita' usuali di legge per
consentirne il controllo. Nel caso un trasformatore si avvalga di
bucce preparate da un altro operatore, egli dovra' farsi rilasciare
idonea dichiarazione comprovante il rapporto ponderale fra i limoni
avviati alla pelatura e le bucce realizzate. A sua volta il cedente
dovra' ugualmente mantenere evidenza dei propri acquisti e del
rapporto tra essi e le bucce prodotte.
Il Consorzio di Tutela «Limone Costa d'Amalfi IGP» e' stato
costituito per la tutela e valorizzazione del limone Costa d'Amalfi,
il 3 ottobre 2002 con marchio registrato CEE del 4 luglio 2001 ai
sensi del Regolamento CEE n. 2081/92. In particolare il Consorzio si
propone di svolgere funzioni di tutela giuridica ed economica,
promozione, valorizzazione e cure generali degli interessi relativi
alla denominazione ed inerenti alla coltivazione, produzione,
commercializzazione e trasformazione del Limone Costa d'Amalfi IGP,
nonche' tutte le attivita' ed i compiti attribuiti ai Consorzi di
Tutela dalla Legislazione Comunitaria, Nazionale e Regionale in
materia, compreso l'utilizzo del limone Costa d'Amalfi IGP come
ingrediente.
g) Condizioni da rispettare in forza di disposizioni comunitarie
e/o nazionali e/o regionali
Disciplinare di produzione dell'Indicazione Geografica Protetta
«Limone Costa d'Amalfi» che figura all'allegato I del decreto 18
luglio 2001 - Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 178 del
20 luglio 1999. Iscrizione della denominazione «Limone Costa
d'Amalfi» nel registro delle denominazioni di origine protette e
delle indicazioni geografiche protette.
Regolamento (CE) n. 1356 del 4 luglio 2001 (GUCE n. L 182 del 5
luglio 2001)
h) Nome e indirizzo del richiedente:
Consorzio di Tutela Limone Costa d'Amalfi IGP - Via Papa Leone
X, n.9 - 84011 Amalfi - Sede operativa: Corso Regina, 71 c/o ex
Palazzo Comunale - 84010 Maiori (SA);
FEDERVINI - Federazione Italiana Industriali Produttori,
Esportatori ed Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi,
Aceti ed affini Via Mentana, 2 b - 00185 Roma.
i) Norme specifiche in materia di etichettatura
Deve essere indicata in etichetta, nell'ambito della lista degli
ingredienti, la menzione del valore ponderale minimo necessario nella
preparazione del «Liquore di Limone della Costa d'Amalfi». Tale
valore non puo' essere inferiore a 250 grammi di frutto intero per
litro di liquore. Le aziende dovranno poi garantire agli organi di
controllo presso l'impianto produttivo, la puntuale registrazione e
conservazione dell'esatto rapporto ponderale per lotto di liquore
prodotto in tal guisa.
L'indicazione geografica «Liquore di Limone della Costa d'Amalfi»
(ed eventuali suoi simboli o loghi identificativi) potra' essere
ripetuta anche fuori del campo visivo in cui sono indicate la
quantita' volumica ed il titolo alcolometrico volumico nominale.

Modifica del 16/12/2014

La scheda tecnica della indicazione geografica "Liquore di Limone della Costa d'Amalfi" o "Liquore  di Limone Costa d'Amalfi" approvata con decreto ministeriale 2 settembre 2014, di cui  in premessa, e' modificata nella parte relativa all'elenco dei comuni della Costiera Amalfitana  riportato alla lettera c) Zona geografica interessata con l'inclusione del territorio del comune di Atrani.

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